FARE UN PDS GIA’ NEL 1974? – M.Dellacqua – Pdup story –

Pdup story. Mario Dellacqua commenta il libro “Da Moro a Berlinguer. Il Pdup dal 1978 al 1984”  di Valerio Calzolaio e Carlo Latini per Ediesse 2014. Così l’inizio. Questa minuziosa ricostruzione della storia del Pdup che Valerio Calzolaio e Carlo Latini hanno meritevolmente intrecciato con le turbolente vicende sociali italiane dagli anni Sessanta in poi, torna – come dire?-  a far scorrere nelle vene sangue che sembrava fermo e rappacificato dal logorio della vita moderna.

La stessa periodizzazione prescelta sembra avere scopertamente l'intento di intensificare la piena valorizzazione della stagione attraversata da quella formazione politica negli anni fra il 1978 e il 1984. Anche la prefazione di Luciana Castellina esalta “le testimonianze di un tempo in cui la politica era bellissima” perchè “vissuta dentro la società e distante dai centri di potere, colma di dedizioni appassionate e di disinteresse per la carriera, di grande affascinante interesse perchè impegnata a capire come rendere migliore la vita di tutti gli umani” (…).

La riflessione di Dellacqua si sofferma su più punti davvero interessanti. Tra questi

L'inesausta missione unitaria portava il Pdup a pensare in grande, come se dovesse rispondere al 30% dell'elettorato pur avendo un consenso che non superò il 2%. Tale generosità era insostenibile a lungo e non poteva non concludersi nel ritorno all'antica casa madre. Nel frattempo, il Pci aveva reciso i suoi legami fraterni con l'Urss e aveva lasciato il compromesso storico per imboccare la strada dell'alternativa democratica: questa prospettiva, però, fu colpita dalla morte di Berlinguer e indebolita dalla “mutazione genetica” del partito, minacciato dalla contesa per l'egemonia con l'ascesa rampante del Psi di Craxi, di Proudhon e di Tangentopoli..

Con il sopraggiungere del 1989 e con lo scioglimento del Pci, iniziò una nuova singolare diaspora. Tra le donne e gli uomini del Pdup, alcuni rimasero nel Pds-DS seguendone la traiettoria fino all'approdo nel Pd. Altri promossero o aderirono a Rifondazione fino all'Arcobaleno.

Sottolinea Dellacqua. L'intuizione del Pdup arrivò purtroppo in forte ritardo. L'impresa rifondativa (e non meramente redistributiva) della sinistra ebbe la sua migliore occasione all'indomani del referendum sul divorzio che coincise con il punto più alto della crisi democristiana. In quella temperie favorevole, bisognava promuovere l'incontro unitario della diaspora cattolica con le famiglie in fermento creativo del comunismo e del socialismo italiano, sfidando tutti ad una revisione costruttiva delle loro tradizioni ecclesiastiche.

Purtroppo, non fu possibile trasferire nella sfera politica l'esperienza ricchissima della FLM unitaria. La rottura esplicita con il modello sovietico sarebbe stata vissuta come un tradimento da gran parte dei comunisti, così attaccati ai simboli della tradizione. Le formazioni della “nuova” sinistra, dal canto loro, accusavano i comunisti di revisionismo quando i comunisti meritavano di essere accusati di farne troppo poco.(..)

Mario Dellacqua titola la sua recensione con “Dovevamo fare un Pds nel 1974”, un sollecito a riflettere su l’intero periodo delle …rifondazioni a sinistra.

Allegato:
pdup_story_dellacqua.doc

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