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BONUS PRODUTTIVITA’ SENZA SINDACATO? – T.Ferigo – Legge stabilità e Germania –

L’articolo di Rita Querzé apparso sul Correre della Sera il 1° Dicembre è, purtroppo, un esempio della genericità accompagnata da inesattezze, dovute a citazioni non precise di economisti (Marco Leonardi),  con cui spesso vengono trattati problemi riguardanti i rapporti sindacali. Già il titolo è sibillino. “Bonus produttività? 2500 Euro per gli accordi senza sindacato”. Sottotitolo “previsto sgravio più elevato per le intese ‘ partecipative’ “. La legge di stabilità in fase di approvazione prevede che i premi di produttività contrattati a livello aziendale possano godere di una tassazione agevolata. Meno tasse.

Il testo di legge introduce una distinzione tra contratti sindacali tradizionali, usiamo questo termine per specificare la presenza del sindacato, e contratti a “partecipazione paritetica”, stipulati con organismi in cui vi siano lavoratori fuori dal sindacato.

Sin qui siamo nell’informazione, un po’ sbrigativa. La superficialità o peggio l’inesattezza arriva con il commento.  Succede già così in Germania. Marco Leonardi l’economista che si occupa della partita era ieri a Francoforte, scrive l’articolista: nel modello tedesco esiste un work council in ogni azienda con più di 10 dipendenti. Il work council, il consiglio d’impresa è possibile nelle aziende con più di cinque dipendenti; dire esiste è inesatto perché la legge indica una possibilità. Nella realtà, infatti, i consigli d’impresa sono presenti nella grande maggioranza delle medie aziende dove, secondo ricerche condotte nel 2010 arrivano al 90%, e scarsamente presenti nelle piccole, non più del 10%. I consigli d’impresa sono eletti da tutti i lavoratori. Possono esservi più liste ma la quasi totalità degli eletti è candidata nella lista sindacale della confederazione DGB.

Nessun accenno al fatto che il sistema di rappresentanza tedesco è duale, a doppio binario. Aziendale e nazionale. I contratti nelle diverse categorie sono rinnovati ogni quattro anni tra i sindacati nazionali e l’associazione imprenditoriale. Con l’eccezione della VW che ha un contratto aziendale. Il livello nazionale è, per legge, l’unico esistente.

Il secondo livello costituito dai consigli d’impresa non ha funzioni contrattuali ma altri importanti compiti previsti dalla legge di codeterminazione. Un sistema quindi centralizzato in cui sono state introdotte, un decennio orsono, clausole di deroga per orario e salario. L’applicazione è comunque sottoposta al vaglio del sindacato nazionale.

Non esistono pertanto contrattazioni a livello aziendale? Ufficialmente no, salvo le deroghe, informalmente sì sotto la forma di regolamenti, applicazione di clausole della legge, etc. Occorre viaggiare sino a Francoforte per scoprire tutto ciò ?!

Di partecipazione paritetica infine non se ne parla da nessuna parte. Solo la fantasia italiana può trovare accostamenti tra modello tedesco e quanto si vorrebbe fare in Italia.

Resta infine, ma questo non c’entra con l’articolo, la questione di definire la produttività. Forse che il salario per obiettivi di lontana memoria  non abbia niente a che fare con essa? Bah in tempo di rottamazione può succedere di tutto.

Toni Ferigo

Allegato:
bonus_senza_sindacati_corriere.doc

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