BOLOGNA, 22 SETTEMBRE 2018 – idee per prender parola e per costruire “giustizia insieme” –

Bisogna combattere, bisogna impegnarsi! www.dailymotion.com/video/x5q6o70 . Il 22 settembre a Bologna ci sarà l’incontro pubblico,  che concluderà il percorso dei seminari virtuali, l’iniziativa lanciata nei mesi scorsi con un appello di Savino Pezzotta e Gianni Italia. Un incontro di riflessione, con apporti esterni e con contributi dai gruppi che animano i tre siti promotori dell’incontro: il blog di Savino Pezzotta “In ricerca”, “sindacalmente.org” e il 9 marzo. Un programma nel quale si mescolano, in maniera libera, gli spunti raccolti con i seminari, le storie che hanno portato a convergere le nostre esperienze, la voglia di prender parola e porre le questioni che la Cisl dà l’impressione di non volersi porre.

L’incontro si terrà dalle 10 alle 13.30 al Royal Hotel Carlton – Via Montebello, 8, a cinque minuti a piedi dalla stazione di Bologna. La locandina con l'invito-programma è in allegato, aiutateci a farla conoscere (in allegato le immagini lanciate su Facebook). Qui di seguito riportiamo in estratto il testo che spiega il senso dell’iniziativa e il titolo “Fare giustizia assieme e la questione democratica: il sindacato è un problema o una risposta?”

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I siti promotori hanno storie e origini diverse, ma in comune la scelta di aver cercato e trovato nel mare magno della rete un po’ di quella libertà di parola e un po’ di orecchie capaci di ascolto che nelle organizzazioni si fanno così rare quando la logica dell’oligarchia tende a prevalere su quella democratica rappresentativa.

Questi percorsi distinti hanno trovato momenti di convergenza che sono sfociati infine nell’iniziativa di quest’anno, di cui si sono fatti promotori Savino Pezzotta e Gianni Italia, di “seminari virtuali”, con iscritti ad una mailing. ai quali sono state proposte alcune domande e le cui risposte sono oggetto del rapporto presentato nel seminario bolognese.

Domande e risposte diverse che ruotano attorno alle due questioni fondamentali del mestiere di sindacalista: cos’è il lavoro oggi, e come si deve organizzare chi vuole rappresentarlo per fare “giustizia insieme”, secondo l’etimologia di “sindacato” che il Papa ha ricordato alla Cisl in occasione dell’ultimo Congresso. Un’etimologia dove “insieme” non è meno importante di “giustizia”, visto che chi si scorda l’avverbio è già avanti sulla strada per dimenticare il significato del sostantivo. Perché chi non va insieme va da solo, diventa autoreferenziale e perde la capacità di ascoltare gli altri e di rispondere loro. E un’organizzazione che non risponde diventa poco rispondente davanti alle domande di tutela che scombinano le abitudini (come dimostrano le difficoltà ad organizzare nuovi lavori, come i rider che infatti si sono organizzati da soli), e meno responsabile verso chi conferisce il potere di rappresentanza al dirigente sindacale con la propria iscrizione.

Ed è allora che il sindacato, da una risposta al problema della democrazia, rischia di diventare esso stesso un problema: un ente che giustifica la propria esistenza con l’erogazione di servizi ma che non dà parola e diritti alle persone che lavorano. A cominciare dagli ultimi, che sono i primi insieme con i quali si è chiamati a “fare giustizia”.

 

Una poesia lungo la strada per Bologna – Un lettore ci invia una poesia del poeta brasiliano Mario de Andrade, preceduta da una sua introduzione. Parole che a noi sembrano un buon testo di accompagnamento in vista dell’incontro di Bologna, il 22 settembre. Buona lettura a chi ci sarà e a chi non potrà esserci. il9marzo.it

Ritrovare la dignità – Seguo da qualche tempo  il ” 9 marzo”, sito che ha sostenuto il ricorso contro il commissariamento della FAI  e che,  dopo la pubblicazione del libro, nel 2016,  Prender Parola-Il metodo Scandola ,  è  divenuto, a mio parere,  un punto di riferimento per sindacalisti, operatori, delegate e delegati della Cisl; in particolare per coloro che, per il solo fatto di aver preso posizione per evidenziare o denunciare criticità nell’organizzazione , sono stati emarginati, allontanati o espulsi.

Ed  ho constatato che raccoglie, anche se spesso in forma anonima, commenti ed episodi di chi nella Cisl, deluso e sfiduciato, non trova risposte nei diversi livelli dell’organizzazione.

Presumo che nei prossimi anni gli sarà riconosciuto il merito di aver contribuito a fare libera  informazione e a rendere  più  aperto e trasparente  il confronto, e per questo sarà rivalutato anche da chi, oggi,  per ragioni diverse,non si espone.

In quest’ultimo periodo, tra l’altro, ho trovato e mi sono ritrovato , probabilmente anche per la mia non più giovine età, in una poesia attribuita al poeta brasiliano Mario de Andrade, dove intravedo fortemente l’affermazione della dignità e della libertà come essenza del vivere , valori imprescindibili per l’essere sindacalista.

Ed un sindacalista senza dignità, non può essere sindacalmente libero.

Buona riflessione ai lettori anonimi e non del 9 marzo.

Pino Giordano, un lettore del 9 marzo

Il tempo prezioso delle persone mature (Tempo Que Foge)” di Mario De Andrade*

«Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.

Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.

Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente…

Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute

Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità.

Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego.Non tollero i manipolatori e gli opportunisti.

Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.

Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso.Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titolil mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli.

Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta…

Senza troppe caramelle nella confezione…

Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.

Che sappia sorridere dei propri errori.Che non si gonfi di vittorie.

Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo.

Che non sfugga alle proprie responsabilità.

Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà.

L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.

Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone…

Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.

Sì… ho fretta… di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare.

Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono…

Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.

Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza. Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai…»

“ Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai una sola.”

N.B.  Ho potuto constatare, con sorpresa, che diversi amici ancora attivi nell’organizzazione seguono con attenzione “il 9 marzo”, anche se nascostamente, poiché invitati a non leggerlo.  Mi auguro che dopo  l’invito a non leggere non si diffonda la raccomandazione a non pensare liberamente.

* Mario de Andrade, il poeta del tempo prezioso. Poeta, musicologo, critico letterario e narratore brasiliano, ritenuto uno dei fondatori del modernismo brasiliano. Mário de Andrade (San Paolo, 9 ottobre 1893 – San Paolo, 25 febbraio 1945) fu grande amico di Ungaretti, del quale certamente avrà condiviso l'amore per l'essenziale.

Il9marzo.it – 19 settembre 2018 –6 Commenti   

 

 

Allegato:
invito_seminario_bologna_22sett2018_def.pdf
seminario_bologna_pagine_per_facebook.pdf

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