RIFLESSIONI IMPOLITICHE – S.Pezzotta – indignazione, etica, sussidiarietà, aspettativa –

Savino Pezzotta, sul suo blog, pubblica le sue “riflessioni impolitiche” su questa fase politica post voto 4 marzo che ha portato al varo del governo Lega-M5s, e manifesta perplessità sulle dichiarazioni di ministri. Scrive. (…) Sento che però ci troviamo a fare i conti con una politica ispirata a un individualismo edonistico. Credo che di fronte a questa che appare come una profonda svolta antropologica si debbano proporre delle alternative di visione e di pensiero, capaci di recuperare la dimensione solidale, relazionale e umana della politica.

Oggi sono convinto che bisogna andare oltre l’essere “contro” per mettere le basi di una alternativa politico-culturale ispirata dal personalismo basata sul requisito dell’incarnazione e sul dovere di coerenza. Bisogna che ognuno si muova dentro una logica di crescita umana e di incontro per scoprire nuovi pensieri. Quello che serve è un’alternativa personalista al populismo. Si tratta di rilanciare un’idea di personalismo reinserito nei problemi attuali: l’usabilità delle nuove tecnologie digitali, le problematiche che vengono sollevate dalla bioetica, e generare una forte tensione partecipativa nell’economia nel lavoro, nella democrazia locale, nell’istruzione e la formazione, nell’organizzazione dei territori. 

Questi sono i campi  di indagine e di intervento da tenere ancorati alla realtà attuale e alla sua evoluzione. Generare un pensiero critico che sia alternativo ai dogmatismi del nostro tempo, alle superficialità e alle indifferenze  che inquinano la nostra vita comune. Queste sono a mio parere le condizioni necessarie per coloro che vorrebbero contribuire a generare una politica alternativa a quella del populismo, della logica discriminante e separatista. L’Italia ha bisogno di una politica della comune decenza, della fiducia subordinata alla riflessione sul tempo che siamo chiamati a vivere e alla dimensione della complessità sociale e morale, sull’individualismo e sulla trascendenza.(..) 

La riflessione di Savino Pezzotta prosegue con tre brevi capitoli, che così iniziano

Indignazione – La capacità di indignarsi e non solo di protestare in nome della comune umanità, appare fondamentale nella relazione con la politica (…)

Legittimità / sussidiarietà – Dovremo imparare a comprendere il reale e liberarci dalle “mistificazioni idealistiche”. Per identificare le carenze della democrazia moderna mettendo in discussione tre delle sue attuali sfide (…)

Etica politica: comportarsi da personalista – Ho letto da qualche parte che si è affermato, in maniera paradossale, che “Per fare politica, bisognerebbe prima iniziare con 3 anni di psicoanalisi e meditare in un monastero altri 2 anni “ . A pensarci, questo non è un paradosso ma l’espressione di un  sentire che vuole politici preparati non solo tecnicamente ma moralmente c’è dunque il bisogno di ridefinire una comune decenza , un buon senso che mi sembra oggi assente.(..)

Aspettativa ragionevole – Il personalismo si presenta come una “ragionevole aspettativa” ed è anticonformista, perché cerca di esistere tra una tecnocrazia liberal-liberale e un populismo fondamentalista.(..)

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Allegato:
riflessioni_impolitiche_pezzotta.doc

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