MEMORIA STORICA – per riflettere sempre – due storie di partigiani “bianchi”-

Memoria storica. Memorie sulle quali riflettere ancora, sempre. Ne citiamo due, storie di partigiani cattolici giustiziati e assassinati in circostanze tanto diverse. Mario Dellacqua invia la sua recensione al recente libro Vita e morte di un partigiano cristiano di Giorgio Vecchio. E’ la storia di Giuseppe Bollini che a 23 anni di fronte al plotone di esecuzione, nell’inverno del 1945, trovò la gigantesca forza morale di dire “Anzi questo è il mio ultimo desiderio che nessuno mai venga ad essere ucciso per vendicare la mia morte”.

Dellacqua inizia così “Senza se e senza ma” è un'espressione in voga a sinistra, ma io trovo che vada usata con parsimonia, specie di questi tempi. E quando si parla di guerra, un no è convincente solo se supera l'esame dei tanti se e dei tanti ma odiati dai registi della semplificazione a tutti i costi. (…)

La seconda è stata spedita da Agostino Ferrarotti, un iscritto alla Fp Cisl di Massa Carrara, che ha ritrovato in un cassetto un vecchio scritto di un amico che ricorda un episodi tragico, del 1948, l’assassinio di Giuseppe Fanin, partigiano e sindacalista bianco. Fanin era segretario provinciale delle Acli-terra, si occupava delle vertenze agrarie, in quei tempi in cui si scontravano frontalmente due concezioni opposte: da un lato i comunisti, che spingono per la collettivizzazione delle terre – "la terra non si compra, si conquista" era il loro slogan – dall'altro i democristiani che si battono per l'estensione delle proprietà coltivatrice e per la compartecipazione.

In allegato

  • Un partigiano cattolico  di Mario Dellacqua
  • Un sindacalista d'altri tempi _uno scritto ritrovato inviatoci da Agostino Ferrarotti

Allegato:
un_partigiano_cattolico_dellacqua_1.doc
un_sindacalista_daltri_tempi_giuseppe_fanin.doc

1 commento
  1. Anonimo
    Anonimo dice:

    Un padiglione del centro studi della cisl e’ intitolato a Giuseppe Fanin. Così’ hanno voluto i padri della cisl. Quanti dirigenti sindacali della cisl, che magari hanno dormito in quel padiglione, sanno chi fosse Fanin? Un po’ più’ di memoria, porte più’ aperte agli iscritti e alla loro partecipazione, un po’meno di vanagloria e un di piu’ di rispetto per i tanti Scandola che hanno costruito la Cisl garantirebbero un futuro cislino all’altezza dei sogni dei nostri padri fondatori. Franco Aloia

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *