LA BISACCIA DI SQUINZI – N.Cacace – dove investono gli industriali –

Allora, caro dott. Squinzi, chieda pure al dott. Letta di presentarsi con una bisaccia piena di "doni" per l´Italia, ma per favore, ci dia pure Lei qualche buona notizia, qualcosa che gli industriali, cui i profitti non sono mancati neanche negli anni di crisi, possono far e per aiutare l´Italia a uscire dal baratro. Così conclude Nicola Cacace l’articolo “La bisaccia di Squinzi” nel quale fa i conti in tasca agli industriali italiani ricordando, come è solito fare, date e dati. Tra questi quelli IDE.

Gli investimenti diretti esteri (IDE) “cioè quelli nell´economia reale fatti all´estero dai nostri industriali sono mediamente 3 volte superiori agli IDE in Italia. Nel quinquennio 2007-2012 gli IDE all´estero di industriali italiani sono stati 38 miliardi di euro l´anno, nello stesso periodo gli IDE dall´estero sono stati 13 miliardi l´anno.”

Nell’articolo si richiamano i risultati di un’importante ricerca su IDE out ( investimenti all’estero) e IDE in ( investimenti nazionali). “ Chi parla è Vittorio Terzi di Mc Kinsey che ha diretto la ricerca "Investire nella crescita: idee per rilanciare l´Italia" (cit. in Corriere della Sera economia 30/9/13). I dati dimostrano che i contributi maggiori che gli industriali italiani hanno dato in questi anni per aiutare il paese ad uscire dal baratro si sono rivolti in due direzioni, investimenti finanziari di liquidità, con uno stock stimato in 70 miliardi ed investimenti diretti esteri dal flusso annuo di 38 miliardi. Con una differenza importante a nostro sfavore, mentre gli IDE out degli italiani sono stati al 90% green field, cioè nuovi impianti industriali, a prova positiva della fiducia italiana nella globalizzazione, la totalità degli IDE in, è servita a fare shopping di bocconi prelibati, senza alcun contributo immediato a Pil ed occupazione, Bulgari, Parmalat, Loro Piana, Avio spa, Ansaldo energia, Telco Telecom, Ducati, Rinascente, Pomellato, Gancia,..”.

L’articolo di Nicola Cacace inizia ricordando che “ Il dott. Squinzi, presidente di Confindustria, ha invitato il premier Letta al direttivo dell´associazione del 19 e nel contempo "a presentarsi all´appuntamento portando delle soluzioni… e se altrimenti arriverà con la bisaccia vuota, gli industriali si rivolgeranno al capo dello Stato". È un invito ad un cambio di passo del premier che gli industriali hanno tutto il diritto di fare, anche se si può avanzare qualche dubbio sulla procedura costituzionale immaginata dalla Confindustria”.

In allegato il testo completo di “La bisaccia di Squinzi” di N.Cacace

Allegato:
la_bisaccia_di_squinzi_10-2-14.doc

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