IL GIORNO DELLA FIOM – redazione – sindacato & democrazia – 16/10/10

Sabato 16 ottobre, a Roma, due cortei e manifestazione in P.zza San Giovanni. Al  centro lavoro e diritti. Landini replica a Maroni: una manifestazione per i democratici ed  i non violenti, gli altri "è bene che non vengano". Interventi conclusivi dei segretari generali Maurizio Landini(Fiom) e Guglielmo Epifani (Cgil). Diretta su www.repubblica.it e www.rassegna .it

Non si placano le polemiche per “l’allarme violenza” lanciato dal ministro Maroni sui media prima ancora d’informare gli organizzatori per le eventuali contromisure. Il ministro ha parlato di "rischio di incidenti al corteo, di infiltrazioni di estremisti e violenti, anche stranieri, nella manifestazione”. Landini, ha risposto al ministro ricordando che la manifestazione sarà pacifica e che "se il ministero ha informazioni diverse, che non riguardano i metalmeccanici ovviamente, è suo compito agire per garantire l’ordine pubblico". Quella di sabato vuole essere una grande manifestazione di persone che difendono la democrazia e il lavoro, e la Fiom ha ripetutamente condannato le scritte, i fumogeni, ed il lancio di uova alle sedi della Cisl giudicandoli sbagliati e inaccettabili.

 

Landini ha precisato che la Fiom “..non ha invitato nessuno alla manifestazione, ha  indetto un corteo sindacale con una piattaforma alla quale hanno aderito in tanti. Il  discrimine per partecipare è la democrazia e la non violenza, chi non li assume come principi è bene che non venga". L’obiettivo è quello di realizzare una delle  più imponenti manifestazioni organizzate dal sindacato dei metalmeccanici. Pacifica e di massa seguendo la parola d’ordine “Sì ai diritti, no ai ricatti". La Fiom rivendica l’attuazione di un corretto sistema di relazioni industriali che mettano uno stop alle intese separate sostenendo la ripresa del confronto sindacale in tutte le aziende, a cominciare dalla Fiat. La Fiom si oppone alle deroghe ai contratti nazionali e sollecita, per il settore privato, la definizione di regole per la democrazia sindacale e per la  rappresentanza dei lavoratori, come già avvenuto da anni per il settore pubblico.

 

Sulla manifestazione della Fiom il Segretario Generale della Cisl Raffaele Bonanni ha dichiarato che ”non sara’ una iniziativa sindacale ma ancora una volta un appuntamento prettamente politico”, sostenendo che “il fatto e’ innegabile”  perché la Fiom ha fatto pubbliche riunioni con “ centri sociali e con partiti e partitini”. Ha inoltre detto che “Non sarà un appuntamento sereno e gioioso, seppur fermo, come è stata la manifestazione di Cisl e Uil sabato scorso”.

 

Bonanni ha polemizzato sul fatto che a Roma sfileranno anche centri sociali, studenti e politici. E’ un’affermazione ben strana per una manifestazione pubblica.

Per non correre questo rischio (!!!) la Cisl e la Uil, sabato 9 a P.zza del Popolo, hanno convocato la manifestazione nazionale in piazza senza corteo. Questa è cosa inedita e singolare!

 

Infine Bonanni nelle dichiarzioni di questi giorni ha ribadito che è necessario impegnarsi per ritrovare un rapporto unitario con la Cgil a condizione che la Fiom rinunci alle sue critiche, aggiungendo che quando un categoria “..dovesse mettersi di traverso a un accordo, sono le norme statutarie che agiscono. Le norme vanno usate quando taluni non stanno al gioco della democrazia”. Bonanni nella sostanza sostiene che “ il gioco della democrazia” per gli accordi sindacali è definito dalle sigle, dagli organismi sindacali e dai probi viri. Non ha collegato il gioco della democrazia anche alle assemblee e al voto delle Rsu e dei lavoratori. Per la Cisl parla Bonanni. E’ così per tutto il mondo Cisl?

 

Un’annotazione conclusiva: sono in molti nel governo e dintorni (governativi e non )  che non sarebbero dispiaciuti se gli eventi fossero diversi da quanto ha delineato  Maurizio Landini. Per adittare ancora una volta che il problema numero uno, i rischi per la coesione nazionale e per la democrazia sarebbe conseguenti al comportamento della Fiom. 

 

Auguriamoci che le cassandre ed i profeti di sventura siano smentiti. Se ne avverte un gran bisogno.
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