IL DOSSIER ETERNIT – F.Ciafaloni – prevenzione e rischi

Francesco Cefaloni con la scheda di lettura allegata sollecita tutti alla lettura del dossier Eternit. un centinaio di pagine, include Il grande processo di Rosalba Altopiedi e Sara Panelli, E qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure. Il futuro di Eternit: il processo tra reati e diritti, di Eleonora Celoria, e Immagini di polvere di Gabriele Franco. La rivista sarà presto leggibile anche in rete, all’indirizzo www.falsopiano.com/isral/qsc.htm. La rivista è già in libreria, leggerla serve ad avere chiare le differenze tra industria e criminalità. Non tutti gli industriali sono eguali: in Piemonte c’è stato Adriano Olivetti e l’Eternit i cui massimi dirigenti ben sapevano, come ha ben descritto la sentenza, della pericolosità delle fibre e per questo hanno occultato le conoscenze scientifiche. Conoscere la storia dell’Eternit e del processo consente anche rendersi conto del divario tra teoria e prassi nell’attività di prevenzione portata avanti dai sindacati nelle aziende.

Sottolinea Ciafaloni “ Non è ai sindacalisti di Torino che bisogna spiegare che la sicurezza nasce dalla informazione e dalle attività dei lavoratori, e dei medici che possono aiutarli a capire i rischi che corrono e le misure per contrastarli. Questo è avvenuto; a questo dobbiamo ciò che è cambiato in meglio nei decenni passati. Bisogna anche dire, purtroppo, che l'attività di formazione e autodifesa non è rimasta abbastanza viva nel tempo. Molto è cambiato nelle grandi fabbriche, ed è rimasto anche quando l'attività sindacale è evaporata. Quasi nulla si è trasmesso nei luoghi di lavoro oggi più pericolosi, dove si rimuovono o si trattano coibentazioni, detriti, rifiuti. Ho assistito a convegni sulla nocività in aziende impiegatizie dove gli infortuni più recenti erano le schegge nelle mani per corrimani non ben levigati, ma si continua a non riuscire a controllare come si smantellano le carrozze ferroviarie, che hanno l'amianto nella coibentazione. O almeno questo dicevano, qualche tempo fa, i delegati, spesso stranieri.

Nelle luttuose riunioni alla quinta lega Fiom per i morti della Thyssen-Krupp non ho sentito raccontare di lotte fallite per il blocco dei laminatoi, che erano ovviamente pericolosi, perché ad alta temperatura l'olio dei comandi oleodinamici esplode, ed alimenta inarrestabilmente l'incendio.

Era una situazione estrema, di chiusura, di rischio per il posto di lavoro. Tutti erano aggrappati a ciò che c'era, ed era meglio di niente. E i colpevoli delle rapine sono i rapinatori, non i carabinieri che non li hanno presi in tempo. Ma io, da vecchio e trascurabile fiancheggiatori di sindacalisti e di operai, non so darmi pace lo stesso”.

Allegato

Il dossier sul processo Eternit  di Francesco Ciafaloni

Allegato:
processo_eternit.doc

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