FIDUCIA, IVA AL 21%, AUMENTO ETA’ PENSIONABILE – manovra – 6/9/11

Fiducia subito, Iva al 21%, aumenta età pensionabile donne. Il Consiglio dei Ministri di Venerdì 6 novembre approva il maxiemendamento blindato. Tra le novità anche un contributo del 3% per i redditi oltre i 300mila euro: guadagnano così tanto solo 11mila italiani. L’età della pensione delle donne nel settore privato sale dal 2014 invece che dal 2016. La Ue: "Bene". Nuovi paletti al carcere per i superevasori. Voto finale in Senato fissato per Mercoledì 7 settembre. Critiche da opposizione e sindacati. Nonostante le recenti smentite il governo punta nuovamente sulla fiducia. Il Consiglio dei ministri, infatti ha blindato il voto al Senato sul maxi emendamento. E sempre oggi sono arrivate nuove, sostanziali modifiche al decreto. Tre le misure: aumento di un punto iva, dal 20 al 21, "con destinazione del maggior gettito a miglioramento dei saldi del bilancio pubblico"; fino al pareggio di bilancio, contributo del 3 per cento sopra i 300.000 euro (circa 34mila italiani); adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014.

In bilico invece il carcere per i superevasori. La norma, che prevedeva la prigione per chi evadeva oltre 3 milioni di euro, sarebbe nel mirino di Silvio Berlusconi, che ne avrebbe chiesto la cancellazione, ottenendo rassicurazioni in tal senso. Il ritocco prevede che il limite entro cui si potrà chiedere la sospensione condizionale della pena dovrà corrispondere, oltre alla cifra dei 3 milioni di euro, anche al 30% del fatturato. Durante il Consiglio dei ministri, poi, Tremonti avrebbe spiegato che possono essere ancora inseriti aggiustamenti riguardanti le sanzioni fiscali.

Previsto fin da subito, ma sarà oggetto di un altro Cdm giovedì, il ddl costituzionale per inserire nella Carta l’obbligo al pareggio di bilancio, l’abolizione delle province e il dimezzamento dei parlamentari.

Il primo a uscire da Palazzo Chigi è stato il ministro della giustizia Francesco Nitto  Palma: "Con la Lega tutto bene", ha riferito il ministro, che ha parlato di un "clima sereno". E, alla domanda su come il premier abbia giustificato la richiesta di porre la fiducia alla manovra ha commentato: "Dobbiamo fare in fretta".

Il voto finale del Senato sulla manovra economica è fissato per domani, come ha deciso la conferenza dei capigruppo.

Le reazioni. Dura l’opposizione. "Avevano promesso di non mettere la fiducia per consentire il dibattito e il contributo da parte di tutti. Ma ancora una volta hanno cambiato le carte in tavola. Questo è un governo che sa solo mentire. L’ennesima chiusura di ogni possibile discussione ci consegna una manovra che resta iniqua e inefficace" dice in una nota il segretario nazionale Pier Luigi Bersani.

"La fiducia posta dal governo al Senato – denuncia il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro – è un atto di vigliaccheria da parte di un esecutivo che non ha più niente da dire e da dare al paese. È un governo che intende far passare, tramite il ricatto e la compravendita di senatori, una manovra che grava pesantemente sulle spalle degli italiani".

Critica anche la Uil, solitamente non ostile alle iniziative del governo: "L’emergenza finanziaria non può giustificare l’aumento dell’Iva, soprattutto delle aliquote più basse, nè l’accelerazione dell’equiparazione dell’età per il pensionamento delle donne" sostiene Luigi Angeletti.

Senza mezzi termini la reazione della Cgil che oggi è scesa in piazza 1. "Il governo in evidente stato confusionale, sordo di fronte al paese e sempre piu’ condizionato dagli umori dei mercati" afferma il segretario generale Susanna Camusso – La fiducia è la dimostrazione di una maggioranza debole e incerta non in grado di confrontarsi con il paese ed il parlamento".

Anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, si dichiara contrario alle modifiche introdotte: "Siamo contrari sia all’aumento dell’età pensionabile per le donne, sia all’aumento dell’Iva. Se il Governo vuole fare un intervento equo e condiviso socialmente, introduca una patrimoniale, escludendo la prima casa e ripristini il contributo di solidarietà a partire da chi non ha la ritenuta alla fonte, facendo pagare chi guadagna di più e possiede di più".

Sempre forte, inoltre, lo scontro sull’articolo 8. Duro Bersani che stamani ha partecipato al corteo della Cgil a Roma. "E’ inutile far presto se non si fa bene", ha ammonito il segretario del Pd, "rischiamo di fare una manovra alla settimana. Questa manovra va rafforzata, va rafforzata la coesione del paese e noi abbiamo le nostre idee". Per questo, ha aggiunto, in Senato "siamo pronti a rendere essenziali gli emendamenti". Di certo bisogna "togliere l’articolo 8" che rivede lo statuto dei lavoratori, ha chiesto. Ma il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, gli ha risposto a stretto giro: "Non se ne parla proprio".

Sì di Confindustria. Plauso degli industriali invece all’introduzione di "alcune misure che vanno nella direzione di rafforzare l’efficacia della manovra". Viale dell’Astronomia auspica "che il decreto venga approvato rapidamente e che subito dopo si possa aprire una nuova stagione per procedere speditamente verso l’obiettivo del risanamento strutturale della finanza pubblica e varare le indispensabili misure per la crescita".

La Ue approva. Le misure annunciate oggi dal governo italiano, secondo la Commissione, "confermano la determinazione delle autorità italiane a raggiungere gli obiettivi concordati di riduzione del deficit e del debito, mentre contribuiscono ad affrontare le debolezze strutturali dell’economia italiana che hanno profonde radici". La decisione sull’età della pensione "è un importante segnale", si legge nella nota di Bruxelles, così come "la conferma della decisione di introdurre nella Costituzione il principio di un bilancio in equilibrio e l’abolizione delle province sono miglioramenti decisivi nel quadro istituzionale dell’Italia, e contribuiscono ad assicurare una disciplina di bilancio su base permanente". Infine, la Commissione richiama a "una rapida adozione del pacchetto di aggiustamento in uno spirito di coesione nazionale e solidarietà".

Dal sito de La Repubblica 6 settembre 2011
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