EGITTO:OBAMA E I FRATELLI MUSULMANI -T.Ferigo – globalmondo 1/7/11

L'ambasciatore francese in Egitto ha  incontrato Giovedì scorso  il leader del partito Giustizia e Sviluppo  considerato il braccio politico dei Fratelli mussulmani. L'amministrazione Obama ha deciso di aprire contatti diretti con la fratellanza. Frattini sta zitto ,ed è meglio così.

 Lacerata negli anni 60 da conflitti interni ,( dalla sua ala radicale sorsero anche gruppi sostenitori della violenza politica )la Fratellanza dei fratelli mussulmani ha da tempo condannato il terrorismo  ed è stata presente nel Parlamento egiziano per molti anni. Naturalmente il numero dei parlamentari era “ sotto controllo” da parte del sistema Mubarak. Anche se la fratellanza sostiene in gran parte posizioni di “destra” in materia di diritti civili ed il suo motto è stato “l’Islam è la soluzione “  le persone che credono nella democrazia dovrebbe accogliere con favore l'inserimento nel processo parlamentare di tutti i grandi blocchi politici egiziani , e la Fratellanza è fra i principali. I grandi sindacati professionali – medici, avvocati,..- sono diretti da membri della fratellanza.

 Naturalmente,l’ accoglimento dipende dalla volontà dell’organizzazione di accettare le regole  parlamentari , di vincere nell’agone politico con il consenso e non la costrizione, di combattere fanatismo e violenza etnica, di andare a casa se ​​si perde come ha detto un famoso scrittore egiziano. Finora non vi è alcuna prova che parte della Fratellanza non accetti tali norme e i suoi dirigenti insistono sul fatto che, naturalmente, lo faranno. Lo stesso in Tunisia ove è stato costituito un Partito di ispirazione islamica.

 Parecchi studiosi delle società e sistemi politici in Nord Africa hanno in passato sollecitato un rapporto più diretto con la Fratellanza come politica di coinvolgimento del mondo mussulmano. In particolare negli USA i critici della politica medio orientale dell’amministrazione Bush.

 Contrariamente ad una opinione diffusa in Europa, non è scontato che le posizioni politiche della fratellanza siano condivise dalla maggioranza degli egiziani. Il caso più evidente è la questione del trattato con Israele siglato da Sadat. I fratelli mussulmani , a cui fa riferimento l’Hamas palestinese, sono sempre stati estremamente critici della Pace separata tra Egitto e Israele. Critica che si immagina sia condivisa dalla stragrande maggioranza. Eppure, un sondaggio appena pubblicato mostra che 2/3 degli egiziani vogliono mantenere immodificato il trattato. Tra le spiegazioni di tale sorprendente dato vi è l’influenza della parte più anziana della popolazione , quella che visse direttamente le conseguenze delle guerre arabo-israeliane: la miseria,le privazioni,etc… Memoria che si è trasmessa, a quanto pare, ai più giovani.

 Un fondatore del Partito Giustizia e Libertà, Osama Gado, ha dichiarato che i trattati del passato firmati dall’ Egitto e che sono stati benefici per il popolo,  devono essere mantenuti.

Libertà e Giustizia è uno dei nuovi partiti politici che nascono da settori delle Fratellanza. Non l’unico perché i giovani possono ad esempio andare in

una direzione diversa. Certamente vi sono membri dei Fratelli Musulmani che simpatizzano con Hamas e desiderano l’ abrogazione del trattato.

Ma gli Stati occidentali hanno relazioni diplomatiche con molti paesi che non riconoscono Israele e non hanno alcun trattato di pace con esso. Non è chiaro perché si dovrebbe trattare la Fratellanza in modo diverso.Personalmente non mi piacciono la maggior parte delle posizioni dei fratelli mussulmani, conservatori e “bigotti”. Se fossi egiziano, non voterei per loro, come faccio per i politici di  Comunione e Liberazione in Italia. Sono convinto però che tenere l’islamismo politico fuori del sistema sia un errore . Pagato assai caro in Algeria.

Per fortuna la Farnesina tace. Frattini è troppo occupato a ricordare che Berlusconi ha subito 36 processi  e ad attribuire ad ONU e ribelli libici accordi con l'Italia sulla immigrazione. Subito smentiti.

T.F

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