E’ LA FINANZA CHE DOMINA – N.Cacace – economia & politica

E' la finanza che domina la poitica. Si chiama Il ritorno delle elites il nuovo libro in cui Rita Di Leo (Manifesto libri) analizza come, nella società globale e grazie al potere della finanza, le elites economiche sono tornate a dominare la politica, cioè i governati, come non accadeva dall´antichità per altri poteri, regale, religioso, militare. Questa del potere dell´economia è una novità assoluta. Per la prima volta nella storia gli uomini dell´economia, grazie allo strapotere assunto dalla finanza, hanno nelle proprie mani il governo della società, lo Stato, i corpi intermedi, i partiti.

Siena con la sua fondazione e la sua banca, può essere citata anche come uno dei casi emblematici di dominio della politica da parte della finanza. Da trent´anni Siena ha avuto tre sindaci, Vittorio Mazzoni della Stella dall´´83 al ´90, Pierluigi Piccini dal ´90 al 2001 e Maurizio Cenni dal 2001 al 2011, tutti alti funzionari del MPS, ripeto, tutti provenienti dalla banca. Dopo che Bersani, rispondendo alle tante provocazioni e strumentalizzazioni elettorali aveva seccamente risposto "via i partiti dalle banche ma via anche i banchieri dai partiti", viene a proposito una dichiarazione di uno che del rapporto partiti – banche ne deve sapere parecchio, parlo del primo sindaco della serie sopra citata, Mazzoni della Stella, dichiarare "i vertici di MPS sono tutte persone che hanno scelto loro i politici" (Gonews.it,1/2).

Un paese serio dovrebbe essere più attento alla raccomandazione del presidente Napolitano di "salvaguardare gli interessi del Paese nei modi di portare avanti questa polemica", far lavorare la magistratura e le autorità preposte, Banca d´Italia, Consob e ministero dell´economia (controllore delle fondazioni bancarie) lasciandole fuori da attacchi, per ora ingiustificati, che possono nuocere solo al paese. E bisognerebbe accelerare quelle riforme delle fondazioni, da tempo attese, in grado di ridurre l´intreccio biunivoco, con la politica, trasformandole in vere Spa, come detta la legge Ciampi del ´99, togliendo agli Enti locali la possibilità di essere dominanti nelle nomine dei consigli d´amministrazione delle banche, come avveniva alla fondazione MPS. Per tornare all´intreccio politici-banchieri, è giusto ricordare che è stato il primo sindaco venuto dalla politica e non dalla banca, Franco Ceccuzzi, deputato nella XV e XVI legislatura rispettivamente per Ulivo e PD ad aver determinato il cambiamento dei vertici del la banca, con le nomine di Profumo presidente e Viola DG e, per questo, ad essere stato dimissionato da colleghi contrari al rinnovamento della banca. C´è voluto un politico, non ex banchiere, ad avviare il rinnovamento, pagando anche di persona col commissariamento del Comune. È un caso assai poco citato da quanti blaterano in questi giorni sullo scandalo MPS.

Questo non per diminuire la gravità di quanto è successo a Siena di cui magistratura ed autorità dovranno essere inflessibili nell´accertare le responsabilità, ma per cercare di rispondere all´invito del nostro Presidente a "salvaguardare il patrimonio di prestigio del nostro sistema bancario anche fuori dall´Italia", cosa che, purtroppo non fanno, troppi vecchi e nuovi attori della campagna elettorale

 

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