CONTRATTO CHRYSLER: ARBITRATO? – T.Ferigo – sindacato 4/9/11

 Mentre alla GM dopo la votazione dei lavoratori è stato siglato l’accordo , 62 % a favore,  e alla Ford si è in dirittura d’arrivo, alla Chrysler si parla addiritura di arbitrato. Marchionne fa il duro e "mette gli italiani contro gli americani " secondo uno studioso della Cornell University. Vuole altre concessioni.Ma cosa ha da offrire, forse il famoso SUV ?

 Alla Chrysler si rischia l’arbitrato

Una clausola dell’accordo 2009 tra UAW e Chrysler prevede la sospensione del diritto di sciopero sino al 2015. Nel caso in cui le parti non raggiungano l’accordo, si dovrà fare ricorso all’arbitrato vincolante: “ Spero che questo non succeda,  sono fiducioso che troveremo una soluzione “ ha affermato Sergio Marchionne , in T Shirt, ad una conferenza di managers dell’auto.

Perché alla Chrysler l’accordo è così arduo mentre alla GM il nuovo contratto è  stato approvato la settimana scorsa dai membri del sindacato attraverso votazione (circa 62% di SI) e alla Ford si è vicini a definire un’ipotesi  da sottomettere al voto. Perché la Chrysler con stizza di Marchionne, che ha rimproverato aspramente il Presidente della UAW Bob King ,è in ultima fila nel rinnovo del contratto scaduto il 14 di Settembre?

Il problema sono le richieste di Marchionne e la sua indisponibilità a seguire la traccia segnata dalle altre due big di Detroit. Torneremo in un articolo specifico sui contratti GM e Ford, ricordiamo solo che entrambi prevedono un bonus di 5000 $, un aumento orario per i cosiddetti salari 2/3 che sono circa la metà di quelli contrattuali e le garanzie occupazionali (rientro di cassa integrati, riattivazione di stabilimenti, investimenti, ritorno di produzioni dall’estero…).

Marchionne, che sperava di essere il primo, si trova pertanto a commentare i risultati dei concorrenti. “ Ha adottato una linea dura “ dice ad auto news un ricercatore del settore auto motive “ la situazione di bilancio di Chrysler non è così buona come quella di GM “. La rivista aggiunge, ” dopo aver ottenuto concessioni alla FIAT in Italia, Marchionne sta cercando di ripetere il successo in USA”. Con gli accordi di Pomigliano e Mirafiori si è creato una fama di “duro”, un’immagine di capitano non discusso né discutibile. Forse era il principale obiettivo di quegli accordi.

L’amministratore delegato di FIAT- Chrysler ha già dichiarato che non seguirà il copione della GM e punta nel contratto ad avere ulteriori concessioni per “non aumentare i costi fissi". Più bassi rispetto alle due consorelle di Detroit e vicini a quelli dei "transplan" non sindacalizzati.

Non è cosa semplice . Ricercando un accordo assai differente da quelli di GM e Ford, Marchionne rompe una tradizione ottuagenaria nei rapporti tra le tre case automobilistiche americane. Dal dopoguerra  l’accordo con una delle tre serviva da “template” per le altre. In Italia FIAT esce da Confindustria e in USA Chrysler si stacca dal rapporto con le altre costruttrici puntando ad un accordo disomogeneo chiedendo, stando alle notizie riportate sulla stampa americana, concessioni particolari.

La Chrysler (-43% di operai rispetto al  2007), che ha già il più alto numero di operai a paga dimezzata, circa il 13% contro il 3% di GM e il centinaio in Ford, vorrebbe togliere il limite del 25%.nelle assunzioni acon salario ridotto. Secondo il contratto in vigore (2007) l’azienda, quando raggiunto tale limite, dovrebbe trasformare gli eccedenti in salari pieni, (ma non i benefits).

La UAW non può però permettersi di togliere questo limite, sia perché è un tema molto sentito alla base (vi sono state manifestazioni in estate e i no alla GM sono soprattutto critiche su questo tema), sia perché il limite fu una delle condizioni da lei poste per accettare i salari d’ingresso.

Altro problema è l’indisponibilità della Chrysler ad un bonus pari a quello di GM (5000$), l’offerta sarebbe di 3500 $.

“ Marchionne sta giocando la UAW contro i sindacati italiani e gli italiani contro di lei “ commenta A. Wheaton della Cornell University. Le concessioni in Italia servono ad ottenerne altre in USA e viceversa.

Ma cosa può dare Marchionne agli americani se non può, o non vuole, dare aumenti anche limitati come GM e Ford? Occupazione è la possibile risposta. E, infatti, il SUV e la sua piattaforma restano in USA. A Mirafiori si fa intravedere una baby jeep a fine 2013. Riportiamo il commento di un lettore comparso su Automotive news, “ stiamo tranquilli, non sarà una vera jeep”. Sempre che arrivi.

T.Ferigo 

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