CONTADINI GIA’ METALMEZZADRI – B.Ugolini – terre e crediti –

C’è stato un tempo in cui i giovani fuggivano dalle campagne per andare a trovare lavoro in fabbrica. Succedeva soprattutto nel nord-est. Qui ad esempio, le tute blu della Zanussi erano chiamate «metalmezzadri». Così inizia Bruno Ugolini l’articolo « I nuovi contadini già metal mezzadri». Invitiamo alla lettura ed al commento perché il termine «metalmezzadri»  rimanda ad avvenimenti di cinquat’anni fa del Piemonte, del Torinese, quando le valli e l’agricoltura di montagna vennero abbandonate per il  richiamo delle grandi fabbriche dove, sotto padrone e sfruttati, si lavorava sotto un tetto e con un reddito certo. Cosa abbia significato quell’esodo lo scrisse molti anni dopo Nuto Revelli con il suoi libri costruiti con l’interviste del “mondo dei vinti”. A tutti fu chiaro che il “progresso” aveva trasformatoo in manovali fordisti , molti lavoratori della terra in possesso di buona professionalità che garantiva la difesa del paesaggio e l’assetto idrogeologico del territorio, delle montagne. E quanti squilibri e danni ciò abbia causato lo conosciamo oggi. Di Adriano Olivetti si conosce della sua filosofia aziendale ma meno della sua politica per favorire che i lavoratori delle valli dell’eporediese per poter essere bravi coltivatori dei loro terreni e bravi operai in fabbrica. A proposito, chissà se di questo ci sarà documentazione nella fiction su Adriano Olivetti che Rai1 manda in onda in prima serata Lunedì 28 e Martedì 29 ottobre?

  • In allegato l’interessante articolo di Bruno Ugolini pubblicato su L’Unità del 28 ottobre

Allegato:
contadini_gia_metalmezzerdi_ugolini.pdf

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