BUONGIORNO CGIL IN ROSA – REDAZIONE – sindacato & democrazia 5/11/10

Più dei  comunicati canonici di Cisl e Uil  che salutano l’elezione di Susanna Camusso alla guida della Cgil, è stata La Stampa di Torino, a nostro avviso, ad esplicitare, il giono dopo, la grande attesa per quanto potrebbe fare il nuovo leader della Cgil. Con un titolo a sei colonne ha messo in evidenza il Suo impegno per “ora un’intesa con Cisl e Uil” con priorità a definire norme per la rappresentanza sindacale partendo ed aggiornando l’intesa del 1993. Quindi un editoriale di Mario Deaglio che esordisce con “ La Sua nomina, infatti, mostra che questo Paese, pur con le pessime prove degli ultimi tempi, ha ancora energia civile e volontà di cambiare. Che la Cgil – a grandissima maggioranza e senza «quote rosa» – abbia eletto al suo vertice una donna in un periodo di maschilismo sguaiato e volgare, diffuso anche in alto loco, è di per sé un segnale incoraggiante.

Nell’articolo del 4 novembre “L’agenda per il leader Cgil” l’economista e docente liberal torinese suggerisce le questioni che ritiene prioritarie per il sindacato e per il nostro paese, tra l’altro scrive anche sulla necessità di rileggere il Marx dei modi di produzione:

“ La attenderanno sfide molto dure, sia esterne, legate alla crisi economica, sia interne, derivanti dalle posizioni molto differenziate all’interno del movimento sindacale che Lei dirige. Non è certo una provocazione suggerirLe di partire dalla storia, visto che con la Sua tesi di laurea e le Sue ricerche successive, poi interrotte per abbracciare l’attività sindacale, Lei ha studiato a fondo i primi tempi del socialismo italiano. O di avere il coraggio di guardare ancora più indietro, a Marx che sembra scomparso dal bagaglio culturale del sindacalismo: il Marx dei modi di produzione assai prima e assai di più del Marx della lotta di classe.

Se qualcosa è mancato nel sindacalismo italiano di questi anni, al quale va in ogni caso riconosciuta una notevole vivacità e una notevole onestà culturale, si tratta precisamente dell’energia per riandare all’origine, per porsi la domanda fondamentale su che cosa sia oggi il produrre, su quali fattori produttivi siano necessari, chi ne sia il proprietario, come vengono e come dovrebbero essere remunerati ”.

Susanna Camusso nelle sue dichiarazioni programmatiche è apparsa cauta e sferzante, autonoma e radicale non riconoscendo neppure al governo la messa in sicurezza dei conti pubblici in quanto esistono troppi omissis. Trova «terribilmente propagandistico dire che la disoccupazione c’è anche perché nessuno vuol fare lavori manuali». Inoltre a sottolineato «Dicono che in Cgil amiamo il conflitto. Chi lo dice dimentica che il conflitto è connaturato a qualunque relazione, serve a migliorare la condizione delle persone e delle coppie. Il problema del conflitto è come lo si governa. E’ uno strumento, non un fine». Non sarà certo semplice definire piattaforme confederali unitarie; lo si può fare, se si avrà rispetto dell’autonomia sindacale che porta da un lato Bonanni a dare la sufficienza al Governo ed invece la Camusso a bocciarlo. Si potrebbe seguire la falsariga del Presidente della Confindustria Emma Marcegaglia che certamente, forse lo pensa ma non può dire con tanta chiarezza quanto detto da Susanna Camusso nelle sue dichiarazioni programmatiche.

Pierre Carniti  ha rilasciato questa breve e significativo commento “Una donna: spero sia presagio di analoghi cambiamenti anche nella società. E che abbia la forza e l’energia di affrontare una situazione assai complessa. Il sindacato deve decidere se vuole affrontare il tema della redistribuzione del reddito, impossibile senza unità sindacale. Ma las pinta deve venire dalla base”.

Pensiamo di fare cosa utile per i nostri lettori allegare i seguenti file:

1  –Le dichiarazioni programmatiche fatte da Susanna Camusso al Consiglio Direttivo della Cgil;

2 – Le dichiarazioni di Gianni Rinaldini che motivano il No a nome della componente che risultò in minoranza al Congresso della Cgil della scorsa primavera;

3  – I l commento su L’Unità di Bruno Ugolini e di Lella Costa

4  – Il commento di Conquiste del Lavoro e di Raffaele Bonanni

5 – L’intervista di Guglielmo Epifani

Allegato:
Dichiarazione programmatica Camusso.pdf
Il No di Rinaldini.doc
La Cgil si tinge di rosa_Ugolini e Costa.doc
Camusso riapre il dialogo_Conquiste.doc
Epifani intervista prima di lasciare la Cgil 2-11-10.doc

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