BERSANI, GRILLO….MARCHIONNE – G.Marchetto – politica & società –

Bersani strilla e fa il duro con Grillo: dice così che usa un linguaggio fascista. Ora, sarà anche vero che farsi continuamente dire da Grillo che è uno “zombi, un cadavere” e giù per li rami non è per niente piacevole, e ti può montare la tramontana.

Ma che dire del linguaggio per es. di uno come il Berlusconi nei confronti dei comunisti (compresi ovviamente quelli italiani e magari emiliani): “miserie e morte, il più grande disastro che l’umanità abbia mai avuto”, e un eccetera sconfinato. Non ho sentito Bersani prendersela con Berlusconi per queste sue trovate.

Ma per stare sul campo di Grillo, le cose che per es. comparivano su “Cuore” diretto da Michele Serra: “avete la faccia come il culo” (rivolto a tutti i politici) non erano poi tanto sul lusinghiero. O no? Il PCI tollerava (quando più di qualche comunista, almeno il sottoscritto sì, rideva della feroce satira di “Cuore”).

Ma veniamo a cose un po’ più serie. Mi sa tanto che tra i lavoratori della FIAT che hanno votato no all’editto di Marchionne c’erano pure degli elettori del PD quando non degli iscritti a tale partito. Quale è stata la posizione del PD in merito a quella vicenda è risaputo. Chi ha traccheggiato come  Bersani e la Bindi, chi era completamente a favore come Fassino e Chiamparino, pochi quelli che erano contro. Nel caso non si trattava di “linguaggio” ma di fatti molto concreti: nei confronti dei lavoratori il RICATTO, nei confronti dei Sindacati (vedi ad es. la FIOM) l’ESCLUSIONE dalla fabbrica. Domanda: sono comparabili i due fatti, il “linguaggio fascista” che usa Grillo e i FATTI nudi e crudi messi in opera dal Marchionne, cosa è più pericoloso?

Non voglio per niente prendere le difese di Grillo. Sarei molto più contento vedere di stanarlo rispetto a quelle contraddizioni che lo rendono inquietante: 1° la struttura più che mai verticistica (da azienda di marketing) del suo movimento – 2° il non voler mai confrontarsi con altre storie e su questo chiedere obbedienza assoluta ai suoi aderenti. Detto questo io sono tra quelli che apprezzano alcune delle esperienze del Movimento 5 Stelle, per es. le buone pratiche che questi fanno (o cercano di fare) la dove amministrano. Al proposito vedi il bel libro “L’anticasta – l’Italia che funziona” (editrice EMI) scritto a due mani da Marco Boschini e Michele Dotti.

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