AL TAVOLO DI MARCEGAGLIA – redazione – economia & lavoro 5/10/10

C’è voluta l’iniziativa del Presidente della Confindustria Emma Marcegaglia per fare sedere allo stesso tavolo i sindacati confederali. La Cisl, la Cgil, e la Uil al di là dei loro proclami non ne sono stati in grado ed è del tutto da verificare che con un sperabile rinsavimento, siano capaci d’imboccare una diversa strada, unitaria. Il demerito della mancata unità d’azione è certamente da ripartire tra le tre Confederazioni ma non pariteticamente: la Cisl e la Uil hanno una responsabilità maggiore avendo scelto di privilegiare la convergenza con il Governo ( che non ha dato i frutti sperati) anziché la definizione di una piattaforma comune con la Cgil che richiedeva qualche tempo in più, però avrebbe messo in campo un rapporto negoziale ed una coesione nel paese tra i lavoratori ben diversa.

E’ andata così. Ora Emma Marcegaglia ha rotto gli indugi, le ha “cantate” apertamente a questo governo inerte sulla politica economica ed ha invitato ad un tavolo, il 4 ottobre a Roma nella sede dell’Abi, le parti sociali più le banche, per ricercare una posizione condivisa da presentare al governo per sostenere  per sostenere una crescita ancora "troppo debole"  che non salvaguarda i livelli occupazionali.

L’obiettivo è quello di definire un nuovo patto sociale condividendo un’agenda di una agenda di riforme, assumere impegni diretti e definire proposte "per spronare la politica" e far in modo che il governo si metta al lavoro. Pesa come un macigno il fatto che per cinque mesi sia rimasto vacante il Ministero per lo sviluppo Economico. Al tavolo, oltre Confindustria e Cgil, Cisl, Uil e Ugl, siedono l’associazione bancaria Abi e l’associazione delle imprese assicurative Ania; Rete Imprese Italia, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confapi, Confagricoltura, Coldiretti, Lega delle Cooperative e Confcooperative.

 

Sarà un percorso arduo, ma non impossibile,  quello che può riportare ad un convergere unitario delle confederazioni sindacali. Una bussola unitaria per navigare in quelle perigliose acque evitando gli scogli di un patto sociale solo di facciata.

 

Per intanto le Confederazioni priam e le parti sociali poi debbono trovare una soluzione a due problemi ben evidenziati dalle dichiarazioni ddei sewgretari generali della Cisl e delal Cgil, che pongono priorità ben diverse. Le alleghiamo.

 

La dichiarazione di Raffaele Bonanni

“ L’urgenza è quella di attirare produttività e investimenti. Senza investimenti il Paese rischia di morire…; bisogna trovare soluzioni immediate, garantendo alle aziende un vero e proprio kit per favorire gli investimenti…Le parti sociali guardino al sistema Pomigliano".

 

La dichiarazione di Guglielmo Epifani

"Questo tavolo è importante ma non dimentico che nel più grande settore industriale siamo in presenza di un accordo separato…. ; può servire, ma – a latere deve vedere l’attivazione di un confronto con Cisl e Uil per un dialogo interrotto; si può ripartire dai temi della democrazia. C’era un’intesa poi non se ne è fatto più niente, ma non si può andare avanti senza regole".
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