ITALIA MULTIETNICA – M.Molinari – tra i banchi di scuola in Barriera di Milano aTorino –
Maurizio Molinari, in “Fra i banchi dell’Italia multietnica” pone al centro del suo editoriale concetti alternativi al rischioso “prima gli italiani”. Così inizia. In un angolo di Italia dove i figli dei migranti si formano sui valori della Costituzione repubblicana. Per scoprirlo bisogna addentrarsi in Barriera di Milano, uno dei quartieri più poveri e multietnici di Torino, perché ospita una scuola-laboratorio dove bambini siriani, nigeriani, marocchini, peruviani ed indiani crescono, assieme ai coetanei italiani, impossessandosi degli insegnamenti che risalgono alla genesi della Repubblica.
Maria Chiara Guerra è l’insegnante precaria che ha scommesso su questo progetto trovando nell’Istituto storico della Resistenza di Torino un partner altrettanto visionario e determinato. (…)
Così conclude Molinari. Nell’opera della scuola-laboratorio di Barriera di Milano si ritrovano tanto l’intuizione di Azoulay che il suggerimento di Bernard Lewis, indicando un possibile tracciato per l’integrazione dei figli di migranti che si vengono a trovare nel nostro Paese e, più in generale, in Europa. È un percorso, lontano da ogni tipo di sfruttamento politico e confronto ideologico, che offre l’occasione di riflettere sulla doppia opportunità che abbiamo davanti: da un lato i valori della Costituzione come vettori per formare i più giovani, anche se provenienti da altre latitudini, e dall’altro lo slancio che i figli dei migranti possiedono verso le culture portatrici di concreta volontà di accoglienza.
Ma non è tutto perché quando dei bambini arabi si identificano spontaneamente con una coetanea ebrea perseguitata o con un partigiano antifascista abbiamo la conferma che nulla è più condivisibile e contagioso dell’amore per la libertà.
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