F-35 E TAGLI PA – A.Robecchi – spending review

Alessandro Robecchi, in tema di  tagli alla spesa pubblica del governo Monti, ben chiarisce con grande e pungente ironia cosa sia una linea di governo liberale di centro-destra evidenziando, nel contempo, il mancato coraggio politico del centro-sinistra per delineare una linea di rigore alternativa. Si taglia alla ricerca ed alla scuola pubblica mentre si autorizzano spese per la scuola privata, ad esempio il decreto sulla spending review, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, autorizza la spesa di 10 milioni per il 12013 per le finalità di cui alla legge 29 luglio 1991, n. 243, cioè le Università non statali. Molti i casi di taglio al pubblico e conferma fondi ai privati? Segnalateli.

Abbattiamo gli statali con gli F35  di Alessandro Robecchi  su Il Manifesto 8-7-12

Non è vero che il governo Monti non ne azzecca una. Anzi, se ci pensate, chiamare "spending review" dei ferocissimi tagli è un'idea geniale. Tipo chiamare "delete wedding" ( ndr. annullamento di matrimonio) un sanguinoso divorzio, oppure "leg reducing" ( ndr riduzione di gamba) l'amputazione di una gamba. È dunque lecito tirare un sospiro di sollievo nell'apprendere che spariranno 18.000 posti letto negli ospedali, ma che in compenso compariranno 90 cacciabombardieri Strike Fighter F-35 che costano una dozzina di miliardi. Non fate quella faccia e non fatevi prendere dalla demagogia. Amici, sveglia! Quegli aerei ci servono come il pane, e sapete perché? Perché abbiamo speso una fortuna per costruirci una nuova portaerei, la Cavour, che però ha il ponte un po' corto. Quindi ci servono aerei che decollano in poco spazio, anche se sono cari, e i vecchi catorci a decollo verticale non vanno più di moda. La Cavour in navigazione ci costa 200.000 euro al giorno, e sono soldi buttati se sopra non ci mettiamo aerei adatti.

Tecnicamente è come spendere un sacco di soldi per comprare un ferro da stiro e poi scoprire che può stirare solo camicie di cachemire purissimo. O butti il ferro bestemmiando come un carrettiere, o cominci a investire in camicie più di Briatore. Dunque spenderemo 12 miliardi in aerei da bombardamento per non avere il senso di colpa di spendere 200 mila euro al giorno per niente. Avessimo investito di più in psichiatri per generali, ministri e lobby degli armamenti non saremmo a questo punto. Ma ora che la cosa è fatta conviene ottimizzare. Come potremmo usare 90 cacciabombardieri fighissimi e supertecnologici in modo produttivo e addirittura proficuo nell'attuazione della spending review? Magari facendogli bombardare, incenerendolo all'istante, un lavoratore statale su dieci e abbattendo con i razzi intelligenti a ricerca termica un miliardo all'anno del fondo sanitario nazionale. Chissà, forse passando a volo radente sulle spese dei comuni si potranno tagliare servizi ai cittadini per 7,2 miliardi, il che equivale a fare il pieno di carburante alla portaerei Cavour per una decina d'anni. Niente male, no?

 

 

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