QUEL VICINO 16 APRILE – M.Bonaccorsi – assemblea Telecom –

Cambiare verso. E’ stato lo slogan  vincente di Matteo Renzi nelle primarie del suo partito. Può esserlo per l'Italia a condizione che si cambi verso a quel particolare capitalismo all’italiana con lo Stato azionista. Tra queste aziende spicca il caso Telecom per l’importanza strategica delle sue tecnologie nel processo di modernizzazione dell’Italia e della macchina pubblica, a partire dalla  generalizzazione della banda larga.

In Italia si torna periodicamente a parlare di privatizzazioni. Il Governo Letta si era impegnato nell’autunno 2013 in tal senso senza mai specificare il come. Le esperienze maturate in Italia, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, hanno mancato l’obiettivo preposto, quello centrale indicato dalla Eu di essere funzionali alla liberalizzazione dei mercati, ovvero ridurre il potere monopolistico, sia d’imprese statali sia private.

In Italia si sono formati più oligopoli ( a volte uniti in cartelli). Al monopolio pubblico si è sostituito il cartello privato. In questo contesto è tutt’ora aperta l’infelice e complessa vicenda della Telecom, la madre del capitalismo italiano fatto a debito e con i soldi pubblici.

La vicenda della Telecom ha un aspetto del tutto peculiare: coinvolge attività della sicurezza nazionale sui dati che transitano sulla rete, è strategica per implementare la banda larga, infine sia Telecom che Telefonia ( il gigante iberico) sono carichi di debiti.

Il 16 aprile Aprile l’Assemblea di Telecom rimetterà in scena lo scontro di dicembre. Una lotta all’ultimo voto con due schieramenti e liste: quella di Telco ( spagnola) con candidato Giuseppe Recchi ( presidente uscente Eni) e quella di Vito Gamberale  ( attuale presidente di F21) promosso dal socio di minoranza Marco Fossati che chiama in causa Il premier Matteo Renzi perché “il dado non è tratto” e ci sono strategie in ballo molto importanti per il futuro del nostro Paese.

Una domanda si pone imperiosa ! Si è riaperto l'ennesimo dibattito sulla concertazione che in Italia non è più in vita – nei suoi cardini fondamentali – da circa 10 anni!  Da parecchio tempo si è trasformata in improduttiva liturgica che sostanzialmente è servita a fini politici, per dividere i sindacati ed indicare quello che era pro-governo e chi no, ben poco a che vedere con quanto sperimentato in Italia con il governo Ciampi nel 1993.

Ed allora, perchè i Sindacati non s'impegnano per imporre una discussione su specifici piani industriali che chiamano in causa il Governo? Com'è il caso di questi giorni di Telecom, un'azienda che ha disperso anche l'esperienza della pubblic-company.

Per approfondire

  • Left, l’inserto del sabato de L’Unità, ha pubblicato un dossier "Rottamare quel capitalismo" a cura di Manuele Bonaccorsi sul 16 Aprile che alleghiamo.

  • Il nostro sito ha pubblicato nei mesi scorsi articoli su Telecom e le privatizzazioni, vi segnaliamo alcuni di questi link augurando buona lettura..

 

http://www.sindacalmente.org/content/un-gigante-carico-di-debiti-telecom-e-telefonia-eu-e-banda-larga

 

http://www.sindacalmente.org/content/cinque-approfondimenti-segnalazioni-link

 

http://www.sindacalmente.org/content/poteri-forti-ma-deboli-mmucchetti-grande-crisi

 

http://www.sindacalmente.org/content/banda-larga-tutti-la-crescita-confindustria-economia-poitica

 

..

 

 

Allegato:
rottamare_capitalismo_made_telecom.pdf

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