LA SFIDA ALLA CORRUZIONE – G.Colombo – l’insegnamento di Saverio Borrelli e di Mani pulite –

Gherardo Colombo nell'intervista a Giampaolo Visetti, La Repubblica, risponde alle domande su cosa è stato e cosa ha insegnato la battaglia di Mani pulite e su chi era Saverio Borrelli, coordinatore del pool milanese. Mani pulite è stata la dimostrazione di come un fenomeno così diffuso non possa essere espulso dalla società solo con un indagine penale. Ad un certo punto c’è stata interazione tra l’insofferenza del cittadino comune, che sempre più si riconosceva nella corruzione di basso livello, e la politica, insofferente al controllo del giudice, che progressivamente ha modificato il quadro legislativo, rendendo sempre più difficile sanzionare la corruzione».

Borrelli, su Mani pulite, ha scritto che «non valeva la pena buttare all’aria il mondo precedente per cascare poi in quello attuale»: condivide la sua analisi?

«Quella stagione ha sollevato il velo sullo specchio dell’Italia. La corruzione era un sistema e serviva al finanziamento illecito dei partiti, cuore delle istituzioni. A Milano non si accendeva un fiammifero senza pagare una tangente: mi riferisco a esponenti di tutti i partiti che contavano in città e non solo. Oggi Mani pulite è finita ma la corruzione resiste, anche se – fino a prova contraria – non è più un sistema, come allora. Ma credo che quella frase si riferisca a un altro problema..Saverio si era reso conto che in quegli anni in Italia non sarebbe potuto succedere nulla di diverso rispetto a quanto è successo. La corruzione era sistematica, sorretta da una diffusissima cultura che a qualsiasi livello sociale la consentiva. Con quella frase ha manifestato una grande delusione, consapevole che quando la cultura (cioè la tolleranza della corruzione) e le leggi confliggono, a rimetterci sono queste ultime».

in allegato il testo completo dell'intervista

Allegato:
colombo_avanti_contro_la_corruzione_intervista_rep.doc

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