LA DOPPIA POVERTA’ CRESCENTE – A.Serafino – sindacati e aziende –

Francesco Manacorda apre il suo editoriale «Il dramma delle due povertà» con un interrogativo: « E’ un dato incoraggiante o invece avvilente che nello stesso giorno, sebbene con toni diversi, il Pd e la Confindustria – assai distanti tra loro – parlino entrambi di povertà?». IL Pd ha manifestato in più città contro l’impoverimento. La Confindustria ha convocato un convegno a Torino di due giorni. Invitate le Confederazioni Sindacali per stringere un patto per il lavoro. enti, dibattendo sul palco con i segretari generali di Cgil e Cisl sulle possibili mosse in comune per far fronte all’emergenza economica. Manacorda sviluppa il suo interrogativo con alcune considerazioni che invitiamo a leggere ( vedi allegato) concludendo che « E’ comunque bene che il maggior numero possibile di soggetti parli di problemi concreti, della doppia povertà italiana delle persone e del tessuto produttivo. Ma parlarne non basta…».

Perché i lavoratori ed i pensionati – in particolare quelli con reddito da 1.200 netti in giù – sono diventati più poveri. I lavoratori anche quando hanno la «fortuna» di lavorare ad orario contrattuale pieno? Solo colpa dell’euro o meglio del mancato controllo dei sindacati e soprattutto del governo che “non si accorsero” che dall’oggi al domani ciò che costava 1.000 lire cambiò in 1 euro, raddoppio? C’è un altro fattore importante: gli indici che sono utilizzati per la contrattazione dei minimi contrattuali, come quelli per l’adeguamento delle pensioni, tengo conto dell’inflazione media calcolata dall’Istat. Ma è ben noto che il “paniere” che determina l’indice medio nazionale Istat è meno sensibile di quello rilevato per “il carrello della spesa” di un pensionato o di un lavoratore che sono obbligati per la loro sopravvivenza a quei consumi “rigidi” di quel carrello. E’ ben noto che l’Istat calcola per questo particolare paniere un indice d’inflazione superiore anche del 150% a quello medio nazionale. Ciò accade da una ventina d’anni. La perdita del potere d’acquisto e quindi l’impoverimento e la caduta progressiva dei consumi dipendono in buona misura da questo “dettaglio”.

Ne ha parlato il Pd nelle sue manifestazioni? Ne ha parlato la Confindustria al Convegno di Torino? Ne hanno parlato i leader delle tre Confederazioni Sindacali? Tempo fa ne parlarono i Pensionati, anche unitariamente, ma poi….  E’ tempo di cambiare spartito e musica.

La povertà sta crescendo in modo esponenziale. L'insidia non è solamente quella visibile ( es. i 520.000 lavoratori in Cig per i quali i fondi necessari tra un paio di mesi sono ancora da definire) ma quella dei tanti piccoli casi, drammatici, che finiscono con suicidio oppure trasformando un ex-lavoratore onesto in ladro per necessità. Ha fatto scalpore l'insolita presa di posizione  di un sacerdote, il parroco Don Enrico Torta della Comunità di Dese,  ( vedi allegato)  che ha ricordato ai suoi fedeli – scrivendo sul bolettino parocchiale – che "anzichè suicidarsi per disperazione, per povertà e meglio rubare per necessità". Ha detto anche altro come si può ben leggere nella  cronaca di periodici locali del Veneto.

allegati

  • La doppia povertà Francesco Manacorda  La Stampa del 14-4-2013
  • La dichiarazione di Don Enrico Torta Comunità di Dese (Venezia)

Allegato:
il_dramma_della_doppia_poverta_manacorda.doc
meglio_rubare_che_suicidarsi.doc

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