IL QUARTO POLO – arancioni e cambiare#sipuò – elezioni

Di notizie ne sono corse sui media ma queste non hanno certo consentito di avere un’informazione completa di quanto avvenuto, a Roma ed in rete, tra la fine anno e l’inizio di quello nuovo per quanto riguarda “Cambiare si può” e la lista “Rivoluzione civile-Ingroia”. Proviamo a raccogliere quanto è stato pubblicato, soprattutto su www.cambiaresipuò.net e su Il Manifesto,sintetizzando in questa scheda di lettura.

1 – “Cambiare si può” è stato promosso con un appello ( 70 sottoscrittori iniziali) con 10 punti programmatici considerati irrinunciabili, proponendo un metodo ( assemblee territoriali e rete telematica) per costruire una lista civica alternativa al modello dei partiti e chiedendo a quelli che aderivano ( Prc, Idv, Verdi,…) di fare un passo indietro. Su questo punto nel movimento era presenti posizioni diverse: chi per passo indietro riteneva sufficiente la non comparsa dei simboli di partito, chi richiedeva anche la non candidatura dei segretari dei partiti. I dieci punti sono scaricabili dal sito. L’Assemblea Nazionale di Roma ( 22 dicembre) aveva votato due mozioni conclusive e dato incarico a tre garanti ( Livio Pepino, Marco Revelli, Chiara Sasso, due torinesi e una valsusina) di cercare la convergenza e la sintesi con gli “arancioni”. 

2 – La “lista arancioni” è stata promossa dai sindaci di Napoli e Palermo ( Luigi De  Magistris e Leoluca Orlando) con Antonio Ingroia candidato premier che si è attivato con un proprio sito www.iocisto.com  sul quale potete ascoltare il video-intervento fatto al teatro Capranica di Roma.

3 – Dopo Natale ci sono stati gli incontri tra le due delegazioni. Il 29 dicembre quella conclusiva e subito dopo Antonio Ingroia ha presieduto la conferenza stampa comunicando che era stata data vita alla lista “Rivoluzione civile – Ingroia”.

4 – La delegazione che rappresentava “Cambiare si può” ha rilasciato a caldo un giudizio negativo sul risultato raggiunto come si può ben evincere dall’articolo di Chiara Sasso (29 dic scritto sul sito) e quello del giorno successivo di Livio Pepino scritto su Il Manifesto. I due articoli sono in allegato.

5 – La consultazione telematica degli aventi diritto al voto ( poco più di 13.000 registrati) di “Cambiare si può” ha però corretto il giudizio negativo della delegazione esprimendosi per il Sì alla proposta di mediazione ( no a simboli di partito ma sì ai segretari in lista). Hanno votato quasi il 50% degli aventi diritto, il sì ha raccolto il 64% ( vedi allegato)

6 – Pepino, Revelli e Sasso con una dichiarazione congiunta , il giorno di capo d’anno, hanno dichiarato di accettare il responso e coerentemente hanno rimesso il mandato ricevuto. Sul sito sono apparsi anche commenti pesanti tant’è che Marco Revelli ha replicato – ancora sul web – con un tono a lui insolito ( vedi allegati).

7 – Il Segretario Regionale del PRC Lucarelli ha inviato una lettera aperta a Pepino, Revelli, Sasso ( vedi allegato).

8 – Dichiarazioni di Luigi De Magistris, Luigi Agnoletto, Gino Strada, Fausto Betinotti e l'articolo "Lo stile della toga" di Giuseppe De Lello.

Comunque la si pensi le vicende di questo movimento che vuole essere alternativo al centrismo di Mario Monti ( liberalismo economico e libertà alle banche) ed al centro-sinistra, che è diffidente verso il Movimento Cinque Stelle di Grillo, interessano tutti e non sono secondarie per l’esito delle elezioni politiche in particolare per il Senato dove la maggioranza si conquisterà presumibilmente per pochi seggi.

Allegato:
incontro_delegazioni_del_29_dic_chiara_sasso.doc
cambiare_e_difficile_pepino_30-1-12.doc
il_voto_telematico_dice_si_ad_ingroia.doc
dichiarazione_di_pepinorevellisasso_1-1-2013.doc
revelli_accettiamo_di_essere_minoranza.doc
lettera_aperta_a_revellipepinosasso.doc
lo_stile_della_toga_di_lello.doc
ingroia_e_una_speranza_de_magistris.doc
agnoletto_con_ingroia.doc
ingroia_onesta_e_fiducia_strada.doc
bertinotti_sto_con_ingroia.doc
lo_stile_della_toga_di_lello.doc

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