EPIFANI RIELETTO CON OLTRE L’80% – redazione – sindacato 9/5/10

Si è concluso a Rimini, sabato 8 maggio, il Congresso della Cgil. Epifani si conferma leader ed avverte il Governo “…si fermi, desista da smantellare i diritti dei lavoratori, si confronti o ci mobiliteremo". Pronto a riprendere il percorso unitario con Cisl e Uil.

Al termine del XVI Congresso, il nuovo comitato direttivo gli conferisce 120 ( 81%) voti favorevoli su 148 votanti ( 8 assenti), 17 i contrari, 8 gli astenuti, 3 le schede bianche. Epifani resterà in carica fino al 20 settembre, quando scadrà dopo otto anni il suo secondo mandato. Il successore più probabile è il segretario confederale Susanna Camusso. Prima della conferma, Epifani incassa anche l’approvazione della mozione di maggioranza, di cui è primo firmatario. Il documento I diritti e il lavoro oltre la crisi passa con 738 sì (l’82%) e 162 no su 902 votanti. Due gli astenuti.

La replica conclusiva di Epifani ha ripreso un’analisi di ampio raggio, con al centro la politica del governo in tema di lavoro, gli effetti e l’interpretazione della crisi, il tema dell’unità sindacale. Fermo il monito di Epifani a un governo che "ha usato la crisi per indebolire i diritti dei lavoratori e delle persone". A fatto seguito un preciso appello: "Ora si fermi e compia un atto di responsabilità e saggezza".  Epifani ha ancora citato la vicenda dell’arbitrato per segnalare il rischio di smantellamento dei diritti del lavoro.

A proposito della crisi, parola che torna più volte nel discorso del segretario, Epifani usa toni drammatici, definendola "epocale" e "davvero grave" sottolineando che "C’è qualcuno che ha imbonito il Paese….che ha detto che il peggio era passato". Tra le cause della crisi, Epifani indica anche la debolezza della politica contro le speculazioni finanziarie che ora ha preso di mira il bilancio statale della Grecia e l’euro, "una simmetria che non viene affrontata".

Epifani sottolinea che "una crisi di queste dimensioni può portare a drammatizzazioni molto forti. Noi abbiamo avuto uno straordinario senso di responsabilità e capacità. Anche di fronte a questo secondo tempo della crisi, dobbiamo usare la stessa intelligenza e responsabilità nazionale. Prima della nostra responsabilità, che comunque c’è e ci sarà, ci vorrebbe però un atto di responsabilità e saggezza da parte del governo".

Epifani ritorna a chiedere un confronto con il Governo sottolineando "Quanto parla il silenzio di Tremonti e quanto sia  il rumore pesante di una manovra correttiva approvata in questo silenzio". Avanza il timore che una manovra tra i 25-30 miliardi potrebbe avere già il profilo definito, accentuare quanto abbiamo già visto con la prima fase del Governo Berlusconi, cioe “… ancora tagli agli enti locali, ai salari dei dipendenti pubblici, a ricerca, a scuola ed alla sanità".

Il discorso di Epifani affronta quindi il tema della frantumazione della risposta dei sindacati di fronte a sfide di questa portata. Il segretario parla di una Cgil pronta a riprendere il filo del dialogo con Cisl e Uil, interrotto perché si sono fatti accordi separati. "E’ giusto – afferma Epifani – che il segretario della Cisl venga qui e dica che vuole riprendere un filo comune, unitario. La Cgil dica tutta insieme che è pronta, così come lo è sempre stata. E se non è stato così è perché non ce l’hanno consentito". Ma l’idea di "andare soli" anche in futuro non spaventa la Cgil. Epifani ribadisce "la capacità della nostra organizzazione di stare in campo anche quando gli altri si muovono in un’altra direzione, con tutti i rischi che questa scelta comporta e con il rigore rispetto ai nostri valori e sentimenti più profondi".

In conclusione, il segretario Cgil, visibilmente emozionato, si sofferma sulla sua esperienza di leader. "E’ stato un grande onore aver rappresentato la Cgil – dice Epifani, interrotto dagli applausi

Alleghiamo l’intervento del Segretario della Camera del lavoro di Milano, Rosati, che sollecita la ripresa unitaria, strada obbligata.

Allegato:
Rosati unità percorso obbligato.doc

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