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MARCO BENTIVOGLI, L’ANTIPOPULISTA – S.Merlo – A “Tu per Tu” – 31.ma puntata Il Foglio –

Salvatore Merlo dedica la 31ma puntata di “A Tu per Tu” a Marco Bentivogli, che a domanda-risposta espone il proprio pensiero su politica, personaggi politici, problemi sindacali. Un ritratto completo del segretario generale della Fim-Cisl. Il Foglio yiyola l'articolo “l’antipopulista” per la sua prerogativa di andare controcorrente rispetto tante “pigrizie” del pensiero della sinistra, sia in politica sia nel sindacato. Il sottotilo recita: tutti lo blandiscono e lo invitano, lo annuisano e lo vorrebbero usare. Chi è Marco Bentivogli, il sindacalista cattolico che vorrebbe rivoluzionare la sinistra italiana.

E’ un articolo interessante per conoscere la vita e il pensiero di Bentivogli, che nelle sue risposte, a tutto campo,  si espone con giudizi su più leader politici, citiamo ad esempio:

– Ma con troppa facilità Renzi ha considera­to rivali delle persone che invece volevano soltanto dare una mano. Non distinguendo tra agli ambiziosi e i generosi. Certo è che se fosse passato il referendum, questa oggi sarebbe un’Italia migliore. A noi non serve un Macron. Io non credo che esista uno scontro tra la massa e le élite. E’ una stupi­daggine…

– “Salvini è molto efficace negli slogan ma se ne frega del merito delle cose. La sua retorica funziona per stati d’animo. E’ spregiudicato”…

– ‘Macron ha sostituito la vecchia élite con una ancora migliore. Anche l’Italia avrebbe bisogno di una élite che sia generativa’ e generosa”…

– E’ quello che dice anche Calenda. “Con­sidero Calenda un amico, ma questo non significa avere le stesse idee. Lui pensa che dal 1989 la sinistra abbia presidiato il futuro, mentre la realtà è che abbiamo la­sciato il futuro ai populisti. Io penso che Gianroberto Casaleggio abbia parlato di futuro, certo un futuro macchiettistico, ma pur sempre futuro, molto più del Pd. Inol­tre ritengo che lo stato proprietario sia un problema, non una risorsa, a differenza di Calenda. Cassa Depositi e Prestiti e Invitalia stanno sostituendo il ruolo delle ban­che. E questo, vedrete, avrà effetti perni­ciosi nel tempo. Inoltre, se fossi in Calen­da, starei lontano dal dibattito interno al Pd”….

– “Certo. Ma in questi ultimi anni, Di Maio e Salvini hanno fatto una campagna elettorale permanente veico­lando messaggi molto chiari, molto sempli­ci, di grande effetto. Contemporaneamente, per quanto riguarda la sinistra, in que­sti anni la visibilità mediatica sui social e in tv è stata intorno al travaglio interno al Pd. Una delle cose meno interessanti che esistono sulla faccia della terra. Questa non è più difesa del principio di minoran­za. La televisione invitava Di Maio per par­lare di casta, invitava Salvini per parlare di immigrazione, e invitava Michele Emi­liano a parlare di Pd. E’ evidente come tut­to ciò abbia reso afono il centrosinistra sulle cose che contano. Allora io penso questo: se ti proponi come il partito della complessità, devi saperla maneggiare sul serio questa benedetta complessità”….

Salvatore Merlo – cosa un po’ strana, ma forse no – non ha però posto alcuna domanda a Marco Bentivogli sulla Cisl e relativa strategia sindacale, sulla attuale dirigenza che si è resa protagonista di più atti di emarginazione e di commissariamenti pretestuosi verso chi non è considerato “amico” dei vertici, delle cosiddette elité,  e in genere verso qualsiasi espressione critica o contestativa.

Stupisce questo vuoto nella lunga intervista, come pure l’affermazione di Bentivogli “…che è una stupidaggine che esista uno scontro tra la massa e le elité”

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Allegato:
lantipopulista_bentivogli_merlo_6-7-18.doc

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