Unità sindacale sabauda
Ha destato una certa sorpresa l’unità d’azione di tutti i sindacati torinesi presenti in Stellantis. Sono trascorsi quindici anni da quando Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm, Fismic Confsal, UglM e Aqcf hanno promosso una manifestazione unitaria con sciopero a Torino. Hanno intuito – finalmente e unitariamente – che la strategia di Tavares depotenzia il polo torinese automotive (Mirafiori) e relativo indotto regionale? Probabilmente sì. Hanno un’analisi unitaria di quanto sta accadendo nel gruppo Stellantis? Perchè il “polo del lusso” ha fallito l’obiettivo? Probabilmente no, neppure tra le 5 sigle che si sono ritrovate unite nel sostenere prima le scelte di Sergio Marchionne (che non credeva nell’auto elettrica) e poi hanno proseguito assecondato le scelte di Tavares, ancora più generiche per il polo torinese (chiusura di Grugliasco-Maserati, e declino produttivo di Mirafiori dove è ricomparsa massicciamente la cassaintegrazione).
Speriamo …che ce la caviamo! Il primo tassello necessario è quello che si ricostituisca una reale unità d’azione (non solo come atto di protesta) tra Fim, Fiom e Uilm. Che sulle sorti del polo torinese dell’auto siano convergenti le Federazioni nazionali e le Confederazioni. A che punto siamo? I giornali hanno titolato l’unità d’azione sabauda come un evento storico (questo attributo abbonda) ma il dibattito nelle categorie, nella città sulla deidustrializzazione torinese rimane debole e frammentato. Un articolo molto critico “Ma che sciopero, per Mirafiori serve un CNL” http://www.lospiffero.com/ls_article.php?id=76845 sullo “storico evento” è stato scritto dall’ex-segretario della Fim-Cisl torinese Claudio Chiarle in cui pone grandi questioni su come si debbano costruire le larghe convergenze, anche sulle forme di pressione sociale più opportune, ma in chiusura quando richiama la manifestazione torinese per il “Sì Tav”, dove la Fiom non era presente, come un esempio di mobilitazione più efficace dello sciopero indetto per il 12 aprile, sembra che la sua preoccupazione maggiore sia la ritrovata unità d’azione includendo anche la Fiom, strategia da lui non certo perseguita negli anni in cui ha guidato la Fim torinese.
Il programma prevede: sciopero di 8 ore per venerdì 12 Aprile, per gli stabilimenti torinesi Stellantis e indotto automotive.Tute blu e colletti bianchi insieme per chiedere certezze produttive e prospettive occupazionali.Un corteo sfilerà in centro città fino ad arrivare in piazza Palazzo di Città.
Le settimane di cassa integrazione prolungate fino al 20 aprile confermano che Stellantis sta attuando scelte di mercato e di collocazione produttiva che mettono in secondo piano (ridimensionandolo ulteriormente) il polo torinese e il relativo indotto. Aziende della componentistica vengono sollecitate da Stellantis a delocalizzare o a riorganizzare la loro produzione in altri Paesi. (vedi allegato)
Quanto sta avvenendo non è una transizione di Mirafiori verso l’elettrico, bensì un accompagnamento alla deindustrializzazione del polo torinese. Tra gli ultimi casi, in ordine temporale, quello della Delgrosso di Nichelino: a rischi oltre cento posti di lavoro in una realtà che fino a pochi anni fa era considerata un’eccellenza nella produzione dei sistemi di filtraggio per le automobili. E poi Proma Group, che ha deciso di dismettere lo stabilimento di Grugliasco, che occupa 110 addetti, e di trasferire tutto nell’impianto a Bruino per il calo delle committenze da parte di Maserati. Oltre ai casi di lunga data come ad esempio la Lear. Il polo del lusso …è diventato assai povero: stop alla produzione della Maserati Levante nella fabbrica di Mirafiori. L’ultimo Suv del Tridente uscirà dalle linee di assemblaggio il 31 marzo prossimo.
Pur essendo al centro del gruppo Stellantis in discussione la stategia per l’auto elettrica, il motore elettrico secondo alcune stime riduce del 30% i componenti e l’occupazione rispetto al motore a combustione, pur essendo Stellantis protagonista di grandi profitti e il cui ceo Tavares gode del più elevato compenso tra i grandi manager del settore, nonostante questa realtà sia il problema della riduzione dell’orario, sia una maggior quota di profitti da destinare a investimenti …sono, ahinoi, in attesa di essere chiamati in causa. In in allegato il comunicato Fim-Nazionale nel quale questi due problemi non sono menzionati. Come probabilmete per le altre sigle.
E’ possibile che l’improvvisa unità sindacale sabauda sia determinata dal ruolo secondario in cui è ricaduto il confronto Stellantis-sindacati, preceduto dagli incontri istituzionali sia con il Governo sia con gli Enti Locali (Sindacao di Torino e Presidente della Regione Piemonte). (vedi in allegato ultimo incontro con il presidente Elkann)
Quanto può reggere? Al 12 aprile ci saranno ancora tutti oppure alcune rassicurazioni traguardate al lontano 2038 (quando gran parte dei lavoratori della Mirafiori saranno già in pensione) saranno sufficienti per fare sfilare qualche sigla sindacale?
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