Dal 31 marzo al 3 aprile 2025, in Vaticano, si è tenuta la Seconda Assemblea Sinodale della Chiesa Italiana alla quale hanno partecipato 1.008 delegati (530 laici e altrettanti circa tra diaconi, preti e vescovi). Il 95% di loro ha scelto di non approvare le 50 proposizioni del documento finale redatto per fare sintesi dei quattro anni di lavoro.

La seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia si è conclusa con un doppio rinvio: tornerà a riunirsi il 25 ottobre per la votazione; poi il documento verrà discusso dall’Assemblea generale dei vescovi italiani che da maggio è stata spostata a novembre. Un evento clamoroso pensando a quella comunità composta da fedeli, sacerdoti e vescovi. Un esempio di grande laicità, di democrazia reale, di ascolto…a confronto di tante assemblee (anche congressuali) di partiti e sindacati, dove la valutazione e il senso critico latitano.  

Nessuno si nasconde dietro un dito. Il «dissenso» c’è stato fra i mille partecipanti alla Seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia sul documento che doveva essere approvato al termine di quattro giorni di lavori e di un percorso nelle diocesi durata ben quattro anni. Un dissenso con proposte alternative o integrative nei contenuti che ha spinto al rinvio per riformulare il testo finale dal titolo “Perché la gioia sia piena” recependo i suggerimenti dei delegati sulle 50 Proposizioni che lo compongono. Formazione degli adulti, ruolo delle donne, accompagnamento dei giovani e delle famiglie ferite, peso degli organismi di partecipazione (come i Consigli pastorali parrocchiali), azione delle Caritas sono fra i temi da ricalibrare

La dirigenza della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) l’ha definita un’Assemblea “vivace” per non dire fortemente critica.

Il testo – 38 pagine con 50 proposizioni – è stato definito dalla quasi totalità degli intervenuti (ci sono stati 51 interventi, ma si erano iscritti a parlare in 155): “blando”, “precotto”, “troppo sintetico”, “poco incisivo”, “clericale”, “con troppi auspici e poca incisività”, “poco coraggioso e inadeguato”. La teologa Serena Noceti ha dichiarato “Non adeguato al cammino sinodale svolto finora né alla prospettiva della Chiesa chiamata a riforme decisive”.

Abbiamo raccolto alcuni commenti pubblicati su l’Avvenire e su siti di associazioni che hanno seguito o partecipato all’Assemblea sinodale.

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/sinodo-dialettica-e-didattica

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/assemblea-sinodale-chiesa-italiana-non-scontro-ma-dissenso-costruttivo

https://www.agensir.it/chiesa/2025/04/03/assemblea-sinodale-testo-finale-a-ottobre-assemblea-rinviata-a-novembre/

https://azionecattolica.it/rivedere-il-testo-una-vera-decisione-profetica/

https://www.laportadivetro.com/post/l-editoriale-della-domenica-significati-del-sinodo-bocciato

In allegato potete leggere l’articolo del presidente dell’Azione cattolica Giuseppe Notarstefano su “L’associazionismo e la vita democratica del Paese” che così inizia: <<Le associazioni sono laboratori di cittadinanza attiva e officine di capitale sociale, fondamentale per lo sviluppo del Paese. La partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica di un Paese è il fondamento su cui si regge ogni sistema democratico maturo e stabile. “La partecipazione è un dovere da esercitare consapevolmente da parte di tutti, in modo responsabile e in vista del bene comune”: è scritto nel Compendio della Dottrina sociale della Chiesa.

Le associazioni – e più ampiamente l’associazionismo organizzato in tutte le sue forme riconosciute dalla legge – rappresentano spazi di partecipazione di straordinaria ed esclusiva rilevanza, dove i cittadini possono organizzarsi per difendere valori, diritti e interessi collettivi. Laboratori territoriali di cittadinanza attiva e officine di “produzione” del capitale sociale, elemento fondamentale per lo sviluppo di un Paese.

Si tratta di organizzazioni che operano in diversi ambiti, dalla tutela dei diritti civili alla promozione della cultura, dall’impegno sociale e umanitario alla difesa dell’ambiente. Attraverso il loro operato, contribuiscono a creare una società più equa e inclusiva, alimentando il tessuto democratico del Paese. All’interno di tale complessa realtà, particolarmente rilevante è il ruolo delle associazioni di ispirazione religiosa, tantissime di ispirazione cristiana, animate da valori che vengono vissuti nello spazio pubblico per promuovere una crescita del dialogo e dell’amicizia sociale. (…) >>.  per proseguire aprire l’allegato.

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