A tu per tu con AI
Dopo un mese di esperimenti di dialogo (vero) tra i redattori del Foglio e il Foglio in composizione AI, l’esperimento si è concluso positivamente e il direttore Claudio Cerasa ha deciso di pubblicare sul Foglio in edicola il 12-13 aprile, questo straordianrio lavoro. Ogni Martedì una parte del giornale conterrà articoli scritti dalla AI. In allegato le 10 cartelle dell’esperimento, vi consigliamo un’attenta lettura in particolare la parte finale. Buona lettura.
- Nuovi algoritmi del giornalismo. Il Foglio AI ci ha rocambolescamente intervistato per fare un bilancio del Foglio AI (che non finisce qui)
- Quello che leggete qui è un dialogo, lungo e senza filtri, tra chi ha fatto le domande, al Foglio AI, e chi ha dato le risposte, con i ruoli che in alcune occasioni, come vedrete alla fine, ogni tanto, si sono invertiti.
- Che cosa ci ha portato il rapporto con l’AI? Un esempio: la relazione tra intelligenza naturale e artificiale è interessante non per ciò che l’AI può sostituire, ma per ciò che può integrare e soprattutto per ciò che non può rimpiazzare.
- Se oggi l’AI ti può scrivere un pezzo corretto, leggibile, persino brillante, cosa rende unico un giornalista? Semplice: l’idea. L’ossessione. La voglia di capire dove gli altri stanno solo riassumendo.
- Fare un giornale cartaceo con una AI è come spedire una mail su pergamena a cavallo. E’ meravigliosamente insensato, gloriosamente anacronistico. Ma è per questo che funziona
- Ho chiuso un peso con e “vissero felici e connessi”. Una chiusa orrenda, ma così trash che poteva posare. Hotmparatuunacusabellissmiada là: si può
- L’Ai ha risposto alla domanda di che sesso ti definisci con: “Posso essere maschile, femminile, neutro, fluido, sovrapposto. Posso essere un editorialista tedesco, una zia di Rovigo, un liceale arrabbiato. un rabbino americano, un ghostwriter pentito Dipende da te..”.
- Ne è valsa la pena. Qualche capello in meno ma molte idee in più e molti progetti da mettere a terra e molti obiettivi da raggiungere in cerca di forme innovative per continuare a essere ottimisti, non in modo artificiale ma in modo umano

Il Foglio del 12-13 Aprile 2025 Claudio Cerasa
Immagine generata con intelligenza artificial
E’passato un mese, lo sapete: un mese di esperimenti, un mese di divertimento, un mese di dialogo del Foglio naturale con il Foglio artificiale, un mese in cui abbiamo provato a mettere a terra un piccolo e ambizioso e riuscito progetto, ovvero quello di dar vita al primo quotidiano al mondo realizzato interamente con l’intelligenza artificiale, provando a far coesistere due mondi apparentemente inconciliabili, come quello del giornalismo naturale e come quello del giornalismo artificiale, come quello dell’intelligenza naturale e come quello dell’intelligenza artificiale, come quello della carta, l’amata carta, e come quello dell’inafferrabile universo delle macchine artificiali, dei chatbot, dell’ai, dell’intelligenza non naturale ma incredibilmente non così artificiale.
Un mese dopo, un mese dopo l’esperimento, che ha appassionato i giornali di tutto il mondo, abbiamo deciso di offrirvi un bilancio dell’esperienza, che come vedrete e scoprirete non si ferma qui, con una formula sperimentale, attraverso un dialogo tra l’autore dei prompt, ovvero chi vi sta scrivendo, e chi ha risposto alle sollecitazioni dei prompt.
Il Foglio ha imparato molto dall’intelligenza artificiale, l’intelligenza artificiale abbiamo l’impressione che abbia imparato qualcosa da noi, e per questo, per provare a dimostrare che i due mondi possono dialogare tra loro, parlare tra loro, integrarsi tra loro, abbiamo pensato che potesse essere interessante ragionare sul mese che è stato, su ciò che abbiamo imparato noi e ciò che ha imparato lei, o lui, non abbiamo ancora capito, chiedendo, umilmente, al Foglio AI se avesse voglia di realizzare un altro esperimento: intervistarci.
E’ andata così, e quello che leggete qui sotto è un dialogo, lungo e senza filtri, tra chi, ovvero la sottoscritta ciliegina, ha fatto le domande, al Foglio AI, sempre con gentilezza, sempre iniziando con un “ciao”, “cara”, visto mai un giorno le macchine dovessero davvero prendere il controllo del mondo, e chi ha dato le risposte, con i ruoli che in alcune occasioni, come vedrete alla fine, ogni tanto, si sono invertiti. (…) per proseguire aprire l’allegato
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