UN CANTICO FORTE E CHIARO – Laudato sì – la tecnocrazia frammenta il sapere –
Un cantico forte e chiaro, così titolo l’articolo (allegato) di Enzo Scandurra su Il Manifesto del 23 giugno, sottolinea che “è un testo che ha sorpreso anche i più avveduti ambientalisti ed ecologisti per la sua visione ampia: dalla critica feroce al modello di sviluppo economicistico, al tema del rapporto con la madre terra, all’ingiustizia ambientale, allo sfruttamento dell’ambiente, alla crescita illimitata, al tema dei migranti, al destino degli umani e perfino per la critica a uno degli elementi fondamentali della scienza moderna: il metodo scientifico con la sua sperimentazione «che è già esplicitamente una tecnica di possesso, dominio e trasformazione…».”.
Pochi giorni prima Raniero La Valle, per il Manifesto, nell’articolo Laudato sì, non ha spese dei poveri e della terra annota che “..questa enciclica rappresenta un salto di qualità nella riflessione sull’ambiente, si potrebbe dire che apre una seconda fase nella elaborazione del discorso ecologico, così come accadde nel costituzionalismo quando dalla prima generazione dei diritti, quelli relativi alle libertà civili e politiche, si passò alla considerazione dei diritti di seconda e terza generazione, sociali, economici, ambientali, e cambiò il concetto stesso di democrazia” (vedi allegato).
Leonardo Boff, sul sito www.padreluciano.it, così inizia il suo commento. Prima di qualsiasi altro commento è il caso di sottolineare alcune singolarità dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. È la prima volta che un papa affronta il tema dell’ecologia nel senso di un’ecologia integrale (quindi al di là del tema ambientale) in una forma così completa. Grande sorpresa: egli elabora il tema alla luce del nuovo paradigma ecologico, cosa che nessun documento ufficiale delle Nazioni Unite ha mai fatto. È fondamentale che il suo discorso si appoggi sui dati più certi delle scienze della vita e della Terra. Legge i dati affettivamente (con intelligenza sensibile o cordiale), poiché discerne che dietro di essi si celano drammi umani e grande sofferenza, anche da parte di madre Terra.
La situazione attuale è grave, ma papa Francesco trova sempre ragioni per la speranza e per la fiducia che l’essere umano trovi soluzioni viabili.
Nella parte conclusiva si sofferma sul terzo capitolo dell’enciclica dedicato all’analisi della «radice umana della crisi ecologica» ed ai gravi limiti dimostrati dalla tecnoscienza che si è trasformata in tecnocrazia, una vera dittatura con la sua ferrea logica e la grande illusione oggi imperante nella credenza che con la tecnoscienza si possano risolvere tutti i problemi ecologici.
Se, davvero «tutto è connesso», «tutto è in relazione»: affermazione, questa, che attraversa tutto il testo dell’enciclica come un leitmotiv, il grande limite della tecnocrazia sta nella «frammentazione del sapere» fino a «perdere il senso della totalità ». Il peggio è che in questo modo essa «non riconosce agli altri esseri un valore proprio, fino alla reazione di negare ogni peculiare valore all’essere umano». Il valore intrinseco di ogni essere, per minuscolo che sia, è costantemente esaltato dall’enciclica, così come fa la Carta della Terra.
In due articoli di Antonio Moscato, storico del movimento operaio, L’altra faccia dell’enciclica e in Laudato sì, forza del Papa e debolezza della sinistra (allegato) troviamo una valutazione più cauta, alcuni distinguo e “freni” rispetto ai giudizi definiti “euforici” di Raniero La Valle. Sono pubblicati sul sito www.antoniomoscato.altervista.org
Non c'è dubbio che papa Francesco metta in causa il sistema economico-finanziario che regola il destino del mondo, sollecitando una profonda revisione degli obiettivi e delle finalità. Nel nostro paese, da anni, Guido Viale è il sociologo-politologo che più ha approfondito il tema della riconversione ecologica dell'economia. Nel 2011 ha scritto un libro al riguardo. Alleghiamo un suo articolo I sei pilastri della conversioe ecologica dell'economia del febbraio 2012.
In questa scheda di lettura alleghiamo il testo integrale di Laudato sì, pubblicata, il 19 giugno, in 196 pagine e 246 paragrafi. L’Espresso l’ha pubblicata in antemprima on-line, forse, è stato detto per depotenziare l’evento. Infatti il Vaticano ha tolto l’accredito a Magister, vaticanista del settimanale (vedi allegato).
L’Avvenire è il quotidiano che ha pubblicato un gran numero di articoli a commento: alleghiamo l'articolo "Il buon mercato del Papa" di Luigi Bruni e un file con titoli, autori e link.
Allegato:
un_cantico_forte_e_chiaro_scandurra.doc
laudato_si_non_a_spese_dei_poveri_e_della_terra_la_valle.doc
laudato_si_forza_del_papa_debolezza_della_sinistra_moscato.doc
l_commento_di_leonard_boff.doc
i_sei_pilastri_della_conversione_ecologica_delleconomia_viale.doc
il_mercato_buono_del_papa_bruni.doc
enciclica_laudato_si_articoli_link.doc
papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si_it.pdf
enciclica_sospeso_accredito_a_magister.doc
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