L’azzardo del 30 per cento

Sul progetto di annessione di terre della Cisgiordania parla lo scrittore israeliano Yossi Klein Halevi con un’intervista rilasciata a Il Foglio

La tentazione dell’annessione di par­te della Cisgiordania è una tentazione an­tica, non difficile da capire per un israeliano, ha anche a che fare con un senso intimo di insicurezza perenne, di precarietà geografica. L’annessione di aree nella Cisgiordiana è molto controversa, dentro e fuori Israele. Oggi che le relazioni con i vicini sono più stabili, la decisione unilaterale può essere molto rischiosa.

Parla lo scrittore israeliano Yossi Klein Halevi con un’intervista rilasciata a Micol Flammini per il Foglio. Quando noi israeliani facevamo di sì alle proposte di Clinton, Arafat rispondeva con quattro anni fa attacchi terroristici…La nostra responsabilità ora è sostenere l’integrità di un processo di pace che abbiamo approvato, i no lasciamoli ai palestinesi. Dalla finestra di Yossi Klein, che vive nella parte nord- est di Gerusalemme, si estendono tre entità politiche che lui descrive così: “Lo stato sovrano di Israele, che termi­na appena oltre la mia finestra; l’Auto­rità palestinese; poi in lontananza le montagne della Giordania, il tutto a un’ora di macchina da casa mia”. Tutto cambierà se i piani dell’an­nessione andranno avanti, il primo mi­nistro Benjamin Netanyahu intende an­nettere allo stato di Israele circa il 30 per cento della Cisgiordania, una mossa che sembra interessare poco ai suoi stessi cittadini, che in questo momento sono presi da altre questioni, come la crisi sanitaria, e seguono con disatten­zione quella che, secondo molti, è ormai un’ossessione del premier e non più una battaglia della nazione. “Soltanto il quattro per cento della popolazione crede che l’annessione sia una delle priorità dello stato ebraico, in questo momento sono tutti presi da altre que­stioni e da molte difficoltà”, dice al Fo­glio Yossi Klein Halevi. (v.allegato)

L’articolo correlato di Beatrice Guarrera, sempre su Il Foglio  si sofferma su:

  • Le reazioni internazionali
  • L’opposizione interna
  • L’Autorità palestinese
  • L’eredità di Bibi e le tappe del piano