I tre post incriminati

Questo articolo è stato pubblicato dalla redazione del sito www.il9marzo.it — Abbiamo già espresso la totale solidarietà nell’articolo https://sindacalmente.org/content/biglietto-da-visita/ e nel coordinamento “Prender parola” si sono decise più azioni da intraprendere in piena unità con i tre siti che ne fanno parte.

Nella causa intentata dal trio Lescano Furlan-Sbarra-Ragazzini contro il blog www. il9marzo.it – destinatario è il signor Giovanni Graziani, ma noi siamo un gruppo solidale, e l’attacco contro uno di noi è un attacco a ciascuno di noi- si chiede, fra l’altro la rimozione (praticamente la censura) di tre post che abbiamo pubblicato nel 2020 e che attualmente non sono raggiungibili a causa dei danni che l’incendio al centro dell’Ovh a Strasburgo ha provocato al server del sito. Con qualche fatica, li abbiamo comunque recuperati così come erano stati pubblicati – attraverso la copia cache del motore di ricerca Google – e li riproponiamo qui. Di modo che i nostri lettori sappiano di cosa si parla, qual è la natura dell’attacco portato a questo blog e cosa la Cisl vuole che non si dica. E noi lo diciamo lo stesso.

Il primo post si intitola “Guidando contromano”, e commenta le parole del Ragazzini Piero pubblicate da un periodico della Fnp dopo la sua elezione a segretario generale. E lo trovate a questo link. Leggete e giudicate voi se si tratta di cose con cui intasare il lavoro dei tribunali della Repubblica.

Il secondo post è “Luglio col bene che ti voglio” (questo è il link), venne pubblicato in vista del cambio alla segreteria della Ust di Verona, e forse ha dato fastidio il fatto che il dottor Sbarra dell’Anas venga qui definito (ma sono cose che abbiamo scritto altre volte) “licenziatore di padri di famiglia”, “bugiardo” e “non sindacalista”. Di queste due definizioni, due si fondano su fatti oggettivi, e la terza è la nostra valutazione conseguente. L’attuale segretario generale della Cisl è un licenziatore di padri di famiglia perché, a scopo intimidatorio, da commissario alla Fai ha tolto il lavoro a più persone, fra le quali il caso più evidente è quello di Giampiero Bianchi; ma ce ne sono altri, e non solo al maschile, che potranno essere dimostrati. Quanto all’essere un bugiardo, il signor Giovanni Graziani ci chiede di non anticipare i possibili contenuti della sua difesa, ma si tratta comunque di cose che abbiamo già raccontato. Dato che il dottor Sbarra dell’Anas è un licenziatore di padri di famiglia ed è un bugiardo, noi ne traiamo come conseguenza il giudizio che, a dispetto dell’incarico ricoperto, è ontologicamente un non sindacalista. A meno che non sia l’abito a fare il monaco.

Il terzo post (che trovate a questo link) è intitolato “Ne va della credibilità della Cisl”; ed è il più significativo perché non si tratta di una cosa scritta da noi ma da Giuseppe Bianchi, presidente dell’Isril, sull’allontanamento di Marco Bentivogli. E non serve aggiungere altro per spiegare il livello di intolleranza del gruppo di comando verso qualsiasi pensiero critico. Anzi, verso qualsiasi pensiero.

Questi post, non raggiungibili al momento, li ripubblichiamo e li rivendichiamo. E quando il signor Giovanni Graziani li difenderà in Tribunale saremo tutti con lui. Sia per quel che c’è scritto, sia per difendere il diritto ad avere un pensiero ed esprimerlo.

Piaccia o non piaccia ai numeri pari e ai numeri dispari di Via Po. http://www.il9marzo.it/?p=8213

Sul sito www.il9marzo.it è stato pubblicato l’articolo Stipendi bergamaschi  admin 30 marzo 2021 51 Commenti – Ha fatto rumore a Bergamo e nelle valli circostanti la notizia, riportata dalla stampa locale, che Gigi Petteni viene pagato come se fosse un manager per presiedere l’Inas. Tanto che i suoi stipendi sono fra i più alti di tutta la provincia. https://www.il9marzo.it/?p=8193

2 commenti
  1. Rodolfo Vialba
    Rodolfo Vialba dice:

    Utilizzo per questo commento quanto ho trovato pubblicato su “il9marzo” su questo stesso tema: la causa intentata da Sbarra, Furlan e Ragazzini contro Giovanni Graziani, iscritto alla CISL e colpevole, a loro giudizio, di aver pubblicato su quel sito tre post contenenti notizie false e ingiuriose nei loro confronti.
    E’ questa un comportamento del tutto anomalo, per quanto mi è dato di conoscere, nella storia della CISL, cioè di dirigenti della CISL che chiamano in causa la Magistratura contro chi è iscritto alla CISL. A parte tutte le altre considerazioni di opportunità e di merito, che cosa accadrebbe se la Magistratura decidesse diversamente da come richiesto dai proponenti la causa, se non rendere evidente la povertà culturale e politica di Sbarra, Furlan e Ragazzini e corretti i comportamenti di Giovanni Graziani?
    Faccio notare che è sempre stata una peculiare caratteristica politica della CISL quella di considerare e utilizzare la contrattazione, il confronto, il dialogo come strumenti idonei e sempre validi per affrontare e risolvere i problemi che la realtà presenta, e di considerare il ricorso alla legge non una possibilità tra altre, ma un segnale di debolezza del movimento sindacale, preoccupante quando vi fa ricorso una organizzazione sindacale nell’esercizio della sua attività, deleterio e irragionevole quando vi fanno ricorso i dirigenti della CISL contro iscritti alla CISL.

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  1. […] Per rileggere i tre post posti sotto accusa dai tre dirigenti della Cisl potete attivare questo link https://sindacalmente.org/content/i-tre-post-incriminati/ […]

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