Il santo dei matti

Cento anni fa nasceva Franco Basagli lo psichiatra che chiuse i manicomi. Una lezione sulla follia spesso fraintesa. Il suo lavoro portò alla Legge 180 del 1978, una delle tante leggi (vedi riepilogo in allegato) che cambiarono l’Italia nel decennio 70-80  che non furono solamente, come troppi ripetono, “anni di piombo”.

II manicomio non era migliorabile, perché non è migliorabile l’idea del lager: un’istituzione totale ti possiede, non può curare e restituire alla vita. La malattia non si nega, c’è; bisogna trovare un modo proprio dì convivervi.

Basaglia sapeva di avere a che fare non solo con la follia trasgressiva, ma anche con quella feroce e distruttiva. Sentimenti di scacco e dì disperazione.

L’importanza dei nuovi farmaci che “rendono ingiustificabile la segregazione”, le comunità terapeutiche sul modello anglosassone. Ma se non fosse stato capace di creare un movimento d’opinione attorno al­la chiusura dei manicomi forse non sarebbe andato in nessun posto.

Quello che ci ha insegnato è prima di tutto un modo diverso di stare accanto al malato e di gestire la con­traddizione tra il diritto alla libertà perso­nale e la sicurezza di tutti.

Il medico ha davanti un essere umano, non può identificarlo con il male di cui soffre, che è soltanto una parte di lui. Lo strappo culturale, lo scandalo in fondo era questo: i matti sono titolari di diritti inalie­nabili, non appartengono a una sottospecie umana. Come i detenuti, del resto.

Lo scenario del dopo: la necessità di accompa­gnare la chiusura dei manicomi con una rete di servizi, gestiti da personale qualificato e dotato di strumenti per intervenire. Ma i centri di salute mentale e i mezzi per accom­pagnare e seguire i malati all’esterno a Gori­zia non si videro.

Annamaria Guadagni, su Il Foglio 11-2-24, così inizia <<Franco Basaglia compie un secolo, era na­to a Venezia l’11marzo 1924 e cent’anni sono abbastanza per guardare in prospettiva la sua breve vita – è morto a soli cinquanta- sei anni – e il suo fiammeggiante profilo di medico umanista, psichiatra tra i più impor­tanti del XX secolo e autore dello strappo culturale che ha segnato un’epoca. Lo strap­po che condusse alla chiusura dei manicomi. (…) per proseguire aprire l’allegato

Basaglia chiuse in manicomi 45 anni fa ma ha molto da dire sulla follia di oggi. Le generazioni più giovani ignorano che cosa abbia detto e fatto. Liberare quei luoghi significava per lui abbattere i muri che negano i “soggetti”. Gli scritti composti tra il 1953 e il 1980 ricostruiscono passo dopo passo il percorso che ha dato vita alla legge 180. E fanno riscoprire le sfumature di un pensiero capace di far cadere i confini tra politica scienza e filosofia

Tuttolibri del 4 novembre 2023 pubblica in anteprima l’introduzione di Pier Aldo Rovatti che così inizia <<Basta leggere oggi que­ste pagine, che sono state scritte prima a Gorizia e poi a Trie­ste nei decisivi anni settanta del secolo scorso, per render­si subito conto che Franco Ba­saglia non appartiene a una stagione ormai passata, a una vicenda già conclusa con la legge 180. Se guardiamo alla condizione degli ultimi anni, dobbiamo riconoscere che Ba­saglia non è affatto lontano dai nostri problemi, anzi che è molto vicino, presente, an­cora tutto da ascoltare e da realizzare con un pensiero e una pratica conseguenti (…) >> Per proseguire aprire l’allegato.

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