A CHE DEVE SERVIRE LA STABILITA’ – P.Carniti – berlusconismo e destra –

Pierre Carniti scrive sul www.eguaglianzelibertà.it del governo Letta che ha superato l’ostacolo Berlusconi, ma sottolinea che ciò che conta è la sua capacità di modificare i termini della situazione economica e sociale. Soprattutto su due aspetti redistributivi: dei redditi per ridurre la disuguaglianza e del lavoro per impiegare più persone. Come si possono trovare le risorse necessarie. Inizia con questo quadro. Martedì 2 ottobre Berlusconi è stato fermato, come conducente del Pdl, per guida in stato di ebbrezza. Questo evento può rendere l’attività del governo sulle strade della circolazione parlamentare meno insicura. Almeno per qualche mese. Tuttavia il problema vero del governo non è solo la sua tenuta o la sua durata, ma la effettiva capacità di modificare i termini della situazione economica e sociale. Che è sempre più insostenibile. In particolare per due aspetti: il potere d’acquisto delle famiglie, diminuito del 4.7 per cento e regredito ai valori del 1990, cioè a ben 23 anni; i numeri della disoccupazione che si alzano in piedi, mettendo in angoscia milioni di persone e di famiglie. In un quadro del genere, se si vuole davvero uscire dai guai, occorre mettere concretamente mano alla ripartizione del reddito e del lavoro. Tra pochi giorni, con la presentazione della Legge di Stabilità, avremo modo di vedere se queste saranno o meno le scelte che farà il governo. Nell’attesa è bene chiarire da subito che, al punto in cui siamo, non c’è più spazio per chiacchiere fuorvianti e soluzioni finte. Non possiamo infatti più perdere tempo, perché ormai è il tempo che perde noi.(…)

  • In allegato il testo completo dell’articolo di Pierre Carniti

Per  avere più informazione fate un ctrl + clic sui link sottostanti per leggere i due interessanti articoli che riguardano ancora il governo e il taglio della spesa pubblica.

  • Berlusconi ha perso, la destra forse no  di Carlo Clericetti

http://www.eguaglianzaeliberta.it/articolo.asp?id=1667

La vicenda del governo si intreccia con la strada che il Pd deciderà di prendere e quindi con la scelta del suo leader. L’alternativa è proseguire sulla strada delle larghe intese e della “stupida austerità” oppure battersi davvero, soprattutto in Europa, per cambiare questa linea disastrosa.

  • Com’è difficile tagliare la spesa   di   Valerio Selan

http://www.eguaglianzaeliberta.it/articolo.asp?id=1668

A leggere certa stampa (specie di destra) sembrerebbe che non ci voglia nulla. In realtà si tratta di intervenire su meccanismi complessi e molte cose non sono come appaiono ad uno sguardo superficiale. Senza contare che spesso il pubblico è più efficiente del privato

 

 

Allegato:
a_che_deve_servire_la_stabilita_carniti.doc

1 commento
  1. Operai Liberi Fim Cisl
    Operai Liberi Fim Cisl dice:

    CARI COMPAGNI E COLLEGHI OPERAI
    UDITE IL GOVERNO RIPROPONE:
    IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE!

    Come il solito la soluzione è più soldi in tasca ai padroni e briciole in tasca ai lavoratori!
    Si perché, con il taglio del cuneo fiscale, per il padrone diminuisce il costo del lavoro (costo del lavoratore) ogni mese, invece ai lavoratori si daranno 250-300 euro (forse) in un’unica soluzione, forse con 13ma (nel 2014 e poi ci saranno ancora i soldi?), pari a circa 25 euro mensili, ma ci chiediamo:
    Questi 4-5-6 miliardi che il governo vuole recuperare per questa operazione con il taglio della spesa pubblica, da dove li prenderanno?
    Dalle pensioni già misere?
    Dalla sanita ?
    Dall’istruzione?
    Dai comuni?
    Dai servizi? ecc. ecc.?
    Perché è inutile che si danno 25 euro al mese in busta, se poi una famiglia si ritrova a non poter mandare i figli in mensa a scuola perchè le tariffe sono alte, o saltare visite mediche perché il tiket è alto, o diminuire gli aumenti delle pensioni o addirittura creare nuovi esodati e addirittura tagliando sugli ammortizzatori sociali ecc. ecc.!
    Sono soldi in più che illudono, non danno nessun benessere ne soluzione concreta ne definitiva, una cosa che bisognerebbe fare è aumentare gli stipendi, I SALARI! Diminuendo l’orario di lavoro (meno ore più lavoro per tutti), aumentare tasse sui grandi capitali e grossi guadagni (tutto questo è una soluzione minima).
    Solo così si ridistribuirebbe il reddito, si aumenterebbero i salari dei lavoratori e degli operai e automaticamente entrerebbero più soldi allo stato e di conseguenza per i servizi e per la spesa pubblica, invece come il solito non si toccano i padroni, anzi gli si da dei vantaggi e ulteriori guadagni (che poi è tutto da vedere se li reinvestiranno o no!?), e si caricano i problemi ancora sulla spesa pubblica che, tutti sanno, è l’unico appoggio e ancora di salvataggio della classe operaia e popolare!
    Come il solito ci chiediamo:
    Ma i segretari dei nostri sindacati, tutti, “CI FANNO O CI SONO?”
    Scusate ma è una semplice opinione da

    Operai Liberi Fim Cisl

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