ELARGIMENTO – T.Ferigo – premio a Pomigliano

La FIAT ha elargito “un riconoscimento” di  200 € ai lavoratori di Pomigliano per il conseguimento del Silver WCM a Giugno ed altri 300 € per la vittoria nella gara della Lean Production (naturalmente maiuscola). Lo ha comunicato con una lettera ( vedi allegato) affissa in bacheca il direttore dello stabilimento il 14 Dicembre. Allo stile paternalistico, in versione antica padrone delle ferriere, del dirigente FIAT hanno fatto eco commenti entusiastici di giornali locali e anche di siti dedicati a temi riguardanti le relazioni di lavoro.

Gli amici di Mario Biagi, associazione di cultura riformista ( www.amicimarcobiagi.com)  titolano “ L’accordo paga “ con riferimenti all’albero di Natale.

Indubbio che per chi riceve il premio la notizia non sia dispiaciuta ma , dal punto di vista sindacale, lascia non poche perplessità. Le dichiarazioni del responsabile nazionale auto della FIM CISL “ un’altra vittoria per chi ha firmato il contratto”  ( www.ilsussidiarionet.net ) le accrescono.  Alla domanda “ un atto dovuto?”  Ferdinando Uliano risponde “ In realtà, dal punto di vista contrattuale non era previsto “ ma ” Anche se ci avessero coinvolto non sarebbe cambiato nulla”. Dichiarazione esatta per la prima parte. Il contratto non prevede forme di riconoscimento di tale natura. Nell’art. 8 sul premio aziendale di competitività vi sono generici accenni a qualità, produttività, se la redditività minima dello stabilimento lo consente.

La seconda risposta  manifesta invece una concezione delle relazioni sindacali aggiornate ( moderne e partecipative! come usa scrivere Conquiste del Lavoro) ma alquanto paradossale. In FIAT si distribuisce denaro senza nemmeno informare il sindacato. E’ una novità di questi strani tempi moderni ( tutto quello che viene dopo sarebbe per definizione moderno!) ma nei miei, lontani, tempi ( quando la Fiat infeudava la città) si distribuivano aumenti di merito, gratifiche, superminimi, unilaterali, aumentando la parte non contrattata della retribuzione. Non era un mistero che l’azienda utilizzasse schemi di valutazione “paralleli” a quelli previsti dal contratto. Non siamo mai riusciti a metterci le mani per tante ragioni, non ultima quella dell’impreparazione del sindacato oltre all’indisponibilità ferrea dell’azienda.

Con la lean production , modello definito post-tayloristico, il fenomeno avrebbe dovuto ridimensionarsi. Non è stato così e la decisione “di Natale” a Pomigliano lo dimostra con tanto di approvazione sindacale.

Per questo i riconoscimenti, meglio sarebbe parlare di elargizioni, di Pomigliano sono un fatto politico che tocca il modello di relazioni industriali e la cultura sindacale. Innanzitutto, come riconosciuto, si è di fronte ad al riconoscimento del raggiungimento di risultati che l’azienda premia per iniziativa propria. L’elargizione è quindi un premio di risultato a tutti gli effetti non previsto nè tantomeno contrattato.  La tenue protesta di essere stati “ scavalcati “ pur facendo una cosa lodevole è significativa. Se vuol dire “ non ci hanno consultato “ è una dichiarazione di impotenza se “ lo avevamo informalmente concordato “ ancora peggio.

Certo il WCM non è il cottimo, neppure il vecchio premio di produzione. Forme di incentivo e riconoscimento seguono oggi schemi differenti di cui il WCM è un esempio. Resta il fatto, centrale , che il modo di come si distribuiscono soldi ha una influenza su tanti fattori: il clima di stabilimento, il rapporto lavoratore-impresa, la sua prestazione e , scusate la parolaccia, sugli schemi cognitivi delle persone che lavorano.

Il WCM prevede coinvolgimento per raggiungere determinati e misurabili livelli: premium gold, silver e avanti con gli inglesismi. La lean l’implemento di pratiche e procedure. Se non ci sono accordi su come riconoscere , misurare , valutare che ci sta a fare il sindacato ? Il tifo e l’assenso a posteriori ?

Nello schema teorico WCM-Lean non vi sono riferimenti al ruolo del sindacato ( che può esserci o no a seconda delle situazioni ), ma neppure nel fordismo c’era , fu dura “metterci le mani”. Non mancano le teorie organizzative , soprattutto in USA, che teorizzano il suo superamento: sindacalismo senza sindacato.

Le applica persino la VW nei suoi stabilimenti americani similmente ai giapponesi, koreani, cinesi e anche la FIAT a Betim ,in Brasile: relazioni dirette, premi ad libitum, bonus di varia natura. Ma dove c’è il sindacato, vedi le tre big di Detroit, la WV, in Korea e anche Giappone, le multinazionali dell’auto in S. Paolo, vi sono regole condivise perché contrattate, capitoli precisi negli accordi, procedure. Il WCM è studiato e applicato non senza ma con le rappresentanze sindacali. Altro che “ bravi !!! “ in bacheca.

Infine. Non basta la denuncia tipo “ la FIAT decide da sola “. Sarebbe bene che ci fosse una bella discussione su “ come evitare che lo faccia “. Il fatto che non ci sia e un segno dei tempi.

Allegato:
premio_pomigliano.pdf

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