Gianni Marchetto ha scritto il proprio commento al Referendum di Mirafiori esaminando l’andamento del voto seggio per seggio e ciò l’ha portato a considerare come sia profondamente diversa l’identità tra chi ha votato Sì ( aziendalisti ed anche …mercenari) e chi ha scelto il No ( chi tiene diritta la schiena ed ha una dignità). Un filone interpretativo seguito anche da illustri firme, come ad esempio lo storico Marco Revelli, fin dal referendum di Pomigliano, con un editoriale su “Il Manifesto” dal titolo “Noi e voi” per contrassegnare due identità profondamente diverse tra chi aveva votato No e chi Sì. Marchetto scrive ed invia, già il giorno dopo il voto, la sua riflessione ad una sua mailist. Gli risponde Piero Pessa sottolineando il suo disaccordo nel semplificare troppo la questione; non crede che si possa descrivere come lavoratori meno "nobili" quelli del si, mentre quelli del no sarebbero i difensori dei diritti. In realtà la cosa “è molto più mossa" sostiene Pessa sostenendo che nel voto del No ci sono anche quei lavorativi che non vogliono che cambi nulla della loro attuale condizione e che essendo anziani e vicini alla pensione non sono molto preoccupati del rischio di perdere il lavoro. Marchetto replica a Pessa.
Alleghiamo i file di questo carteggio torinese tra due protagonisti degli anni 70 nella Lega e nel Consiglio di Mirafiori che contengono molti spunti per approfondire il dibattito del post Referendum.
- L’analisi del voto referendario di Gianni Marchetto
- Le osservazioni di Piero Pessa
- La risposta di Marchetto a Pessa
Allegato:
Da operai a mercenari_Marchetto.doc
Pessa a Marchetto_15-1-11.doc
Marchetto risponde a Pessa.doc
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