SACCONI SENZA PUDORE – redazione – sindacato & contrattazione 9/12/10

Un nostro lettore, Gianfranco iscritto alla Cisl, ha inviato alla redazione la lettera che pubblichiamo chiedendoci quale sia stata la posizione della Cisl sulla finestra di soli 60 giorni ( nuova norma contenuta nel collegato lavoro approvato) per fare causa all’ex-datore di lavoro, essendo evidente il favore fatto da Sacconi .alla Confindustria, allo Stato, alle Direzioni Aziendali in genere. Questo è il testo della lettera.

 

Per chi intenda fare causa all’ex-datore di lavoro, la finetsra temporale è limitata a 60 giorni. Dopo di che non si potrà rivendicare più alcun diritto, non solo per i contratti a tempo determinato a anche per quelli atipici.

Dunque per i precari oltre al danno anche la beffa. Come se non bastasse la quasi assenza di diritti che questo tipo di contratti presenta ora arriva la penalizzazione anche sul fronte processuale, perché viene reso quasi impossibile per i lavoratori fare causa alle aziende e impugnare il contratto.

Basta pensare alla più classica delle situazioni: al dipendente atipico scade il contratto; tipicamente passano un paio di mesi perché questo venga rinnovato, al termine di questo periodo il datore di lavoro non lo rinnova. A questo punto per il lavoratore è impossibile fare causa perché sono passati i 60 giorni previsti dalla legge. In più la regola de 60 giorni vale anche per i licenziamenti orali.

Nel caso di contratti multipli stipulati con la stessa azienda, il 60 giorni fanno sì che solo l’ultimo possa essere impugnato e con minori probabilità di riuscita.

A sfavore dei precari anche la certificazione del rapporto di lavoro presso apposite commissioni e la clausola del ricorso all’arbitrato in caso di impugnazione.

Supponendo poi che il lavoratore riesca a fare causa al suo ex-datore e che la vinca, non gli sarà più riconosciuto il mancato guadagno per tutti gli stipendi in cui è rimasto a casa, bensì l’indennità andrà da un minimo di 2,5 a un massimo di 12 mensilità, anche nel caso in cui la causa durasse degli anni.

Il nostro lettore conclude con la seguente riflessione “ Se su questa cosa la CISL non prendesse una posizoine netta, sarebbe la conferma che è diventata, a causa dei suoi dirigenti, un sindacato giallo… che ne pensate? “

Abbiamo risposto che la Cisl, dopo aver ottenuto alcuni miglioramenti al testo iniziale presentato dal governo, ha espresso un giudizio complessivamente positivo dando rilievo al fatto che le cause intentate dai lavoratori con le nuove norme e con l’arbitrato si sarebbero notevolmente accelerate.

Il collegato lavoro che è ora legge vigente.

 

La Cisl è diventato un sindacato giallo? Così s’interroga il nostro iscritto. Non si tratta di questo, ma sicuramente la Cisl si è allontanata dal “fare sindacato” seguendo il suo originario DNA dell’autonomia che presuppone un coinvolgimento costante degli iscritti e dei lavoratori. Da troppo tempo opera le sue scelte sostanzialmente all’interno di un’area ristretta ( le segreterie, gli organismi statutari ove prevalgono i sindacalisti a tempo pieno), ritarda oltre misura le consultazioni dei lavoratori, spesso considera inopportuno indire assemblee se non c’è il testo definitivo di un accordo. Il vertice confederale sente bene il polso del gruppo dirigente allargato ma rimane lontano quello dei lavoratori e degli iscritti di cui magnifica ad ogni piè sospinto il presunto ruolo decisionale.

 

Sacconi non di rado è senza pudore politico …e la Cisl Confederale a volte lo imita dando via libere a norme tanto pericolose come ben sottolineato dalla lettera e dall’allegato.

E’ un periodo più che grigio ma si può far mutare.

 

La Redazione di Sindacalmente.org

allegatoIl Collegato lavoro è una grave minaccia per i precari

Allegato:
Il Collegato grave minaccia per i precari.doc

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