VALDESE TO E TAR – accolto ricorso – sanità

Politica torinese dell'immagine? Proteste sindacali senza vere alternative? Gli interessi privati prevalgono su quelli pubblici e dei cittadini? 180 donne e cittadini si oppongono !  Il 13 giugno il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) ha emesso l’ordinanza 239/2013 che sospende la chiusura dell’Ospedale, già fissata per la fine di giugno.

Ci sarà una nuova udienza per valutare nel merito il ricorso, e verificare l’eventuale esistenza di disservizi a carico dei cittadini per la sottrazione affrettata di servizi primari. Al Tar hanno fatto ricorso 180 persone tra cui molte pazienti (in gran parte le donne che hanno dato vita alla clamorosa manifestazione di protesta scoprendosi il seno).

La Regione Piemonte, anche in esecuzione alla Spending Review 2012, pose mano a un piano di riordino della Sanità regionale con la riconversione e la chiusura di ben 149 strutture ospedaliere e con la riduzione radicale dei distretti sanitari; includendo la chiusura degli Ospedali Valdesi. Le ricadute sul territorio sono gravi, in particolare dell’Ospedale Valdese di Torino che è stato riconosciuto come centro d’eccellenza nazionale nel campo della senologia, delle terapie di prevenzione e cura del tumore al seno.

Il Valdese non è salvo. Il titolo “Salvo il Valdese, nuovo scacco alla Regione” de La Stampa del 14 giugno, è forzato rispetto allo stesso testo del cronista. Anche il titolo dell’articolo del giorno dopo, sempre su La Stampa, a sei colonne virgolettando “Non smantellate l’ospedale valdese” una frase attribuita al Sindaco Fassino è fuorviante. Il Valdese è già per gran parte smantellato e probabilmente ipotecato per future attività sanitarie o assistenziali private.

Com’è possibile che ciò avvenga se la gran parte del mondo politico torinese, del mondo sociale, delle organizzazioni sindacali si sono espresse criticamente contro questo orientamento della Regione Piemonte?

E’ stata un’opposizione verbale per poi lasciare scorrere gli eventi secondo i progetti di consolidate lobby del “mercato” sanitario ed urbanistico?

Sono due domande legittime, a maggior ragione dopo la pausa di riflessione imposta dal Tar a seguito del  ricorso di cittadini, donne, utenti  “che non si rassegnano”.

Il 26 giugno al Tempio Valdese c’è stato un incontro che ha deciso come proseguire la battaglia.

Si lascia tutto sulle spalle del Comitato spontaneo?

Per capire il divario tra la “politica delle sole, e magari belle,  parole” e le iniziative che possono incidere raccontiamo in grande sintesi  come è nata l’iniziativa del ricorso al Tar.

febbraio-marzo 2013 la  capofila (Carla Diamante) del movimento di donne – che ha sempre protestato contro la chiusura del valdese – si rivolge ad uno studio legale perché da fine dicembre 2012 la Regione aveva iniziato a smantellare il servizio di senologia e loro non sapevano piú a chi rivolgersi. Una situazione disperata per chi ha un tumore al seno. Gli avvocati Anna Pelloso e Silvia Cosentino esaminano la possibilità di ricorrere al TAR. Il 14 marzo la Regione emette la delibera di chiusura del Valdese di Torino per il 30 giugno 2013. Esiste così un atto concreto che può essere impugnato e viene fatto con ben 181 persone, tra cui molte donne, che sottoscrivono la delega. Il ricorso viene inoltrato rapidamente.

Nel frattempo l’Asl1 aveva predisposto un atto inserendo il Valdese tra le strutture da vendere al più presto e la Regione ha proseguito nello smantellamento dell’Ospedale, ma …. non sono stati interrotti gli ingenti lavori di ristrutturazione nella stessa struttura sui 100 posti letto e sulle camere operatorie.

 La ristrutturazione prosegue per poter vendere al meglio a privati che sono ben interessati a trasformare quell’Ospedale pubblico in una clinica o una residenza casa per anziani con un certo reddito ?

La Regione attenderà l’udienza di merito con le “mani in mano”? La politica torinese e le organizzazioni sindacali proseguiranno nelle critiche ma senza ”mettersi di traverso”?

Cambierà il vento? Al momento è importante che nulla ( proprio nulla!) per tre mesi deve essere spostato all’Ospedale Valdese , e quel poco che ancora funziona deve continuare.

Alleghiamo sei  articoli con l’impegno a proseguire la documentazione.

  • e su quello de La Stampa http://www.lastampa.it/2013/06/18/multimedia/cronaca/quello-che-resta-dell-ospedale-valdese-xdN5bDylC4rrXDTsR4hK0I/pagina.html
  • Restano solo la radiologia e l’oncologia: ma anche quest’ultima rischia di essere smantellata a giorni per una “presunta mancanza di sicurezza”, nonostante il Tar abbia sospeso la chiusura del presidio di via Silvio Pellico fino al 30 settembre 2013. Centro di eccellenza per la diagnosi precoce e la cura del tumore al seno, ecco cosa resta oggi dell’ospedale, dopo la riorganizzazione decisa dalla Regione Piemonte che, in attesa delle decisioni definitive della magistratura, ha già portato al trasferimento di quasi tutti i dipendenti e alla dismissione della maggior parte dei reparti.  Video di Fabrizio Assandri e Paola Italiano

Allegato:
sintesi_ordinanza_del_tar.doc
interpell._lacquaniti_ospedale_valdese_to_1.doc
il_tar_rinvia_di_tre_mesi_la_chiusura_valdese_14-6-13.pdf
nelledificio_fantasma_proseguono_i_lavori_assandri.doc
non_smanetellate_valdese_fassino.pdf
scacco_alla_regione_valdese_14-6-13.pdf

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *