Stellantis 2025
La newsletter n.347 del 19 dicembre 2024 del sito www.nuovi-lavori.it è interamente dedicata a “STELLANTIS – il futuro non si attende, si costruisce”, sono otto articoli di esperti del settore automotive che espongono analisi, idee, proposte dopo le dimissioni dell’Ad Taveres e il rinnovamento del gruppo dirigente.
Il primo articolo è di Raffaele Morese “Una grande impresa, le 35 ore, la gestione della mobilità del lavoro“, che così inizia << Il Censis ha sempre avuto vista lunga. Quest’anno ci annuncia che l’Italia è un Paese che galleggia. Sa restare a pelo d’acqua, ma non si muove. Al massimo si fa trascinare dalle onde. L’elenco dei fatti che confermano l’opinione è consistente. A questo andazzo, il Governo si adegua. Ha confezionato una legge di Bilancio che per avere l’approvazione della Commissione Europea e dei mercati, tra le tante brutture, ci mette anche la cancellazione dei contributi per il sostegno del settore dell’automotive. Niente di strabiliante ma neanche briciole: 4,5 miliardi di euro. Spariti senza neanche una riga di spiegazione. E questo nel pieno di una crisi che coinvolge tutto il sistema di produzione delle auto in Europa. Cioè il cuore dell’industria europea, presente e futura.
E’ un segnale di stagnazione del pensiero governativo di fronte ad una sgraziata piega che sta prendendo quasi tutto il settore industriale del Paese. Sono 21 mesi che la produzione continua a calare costantemente, sia per una riluttanza a spendere dei suoi abitanti che per una frenata delle esportazioni. In realtà, il Governo fa finta di niente, non sa che pesci prendere, aspetta che gli eventi, amplificandosi, diano qualche suggerimento. L’attitudine di prevenire è virtù sconosciuta a chi persegue l’obiettivo di compiacere “hic et nunc” la parte della società che vuol essere a tutti i costi rassicurata che meglio di così non può andare.
E’ in questo clima, non in perfetta sintonia con la realtà del Paese, che si colloca la vicenda Stellantis. Questa multinazionale ha goffamente dato fiato al galleggiamento del Governo. Non è di ieri il documento congiunto di Federmeccanica e Fim, Fiom, Uilm che metteva in allarme le istituzioni circa il difficile cortocircuito che si stava mettendo in moto tra la lotta al cambiamento climatico, l’avvio di una profonda innovazione tecnologica nei prodotti e nei metodi organizzativi di tutto il settore dell’automotive, i mutamenti di stili di vita delle persone e la tenuta dell’occupazione, interessata da una crescente utilizzazione della Cassa Integrazione. Quel documento fu varato 3 anni fa, ma non ha avuto la dovuta attenzione. L’azienda ha adottato finora una strategia di minimizzazione delle difficoltà, di rassicurazioni generiche circa le produzioni in Italia, di congiunturalizzazione dei trend di vendita. Il Governo ha alzato la voce, ma è risultata stonata perché ha aggravato la situazione negando ogni intervento finanziario.
Finalmente, gli azionisti di Stellantis si sono accorti che Tavares – che pure li aveva riempiti di soldi, con dividenti abbondanti fino all’ultimo bilancio – stava portando fuori pista l’azienda, alienandosi contemporaneamente il consenso della politica europea, la tolleranza delle organizzazioni sindacali e l’attenzione delle Borse. Nel giro di pochi giorni, il comando è passato nelle mani del Presidente Elkann, un nuovo gruppo dirigente è stato portato in prima linea, al tavolo del Governo – convocato da Urso il 17 dicembre scorso – è stato presentato un programma operativo un po’ più realistico e promettente una stabilizzazione nel medio periodo (2028) per quasi tutti gli stabilimenti italiani e del suo indotto. Nello stesso tempo, il Governo ha resuscitato un quarto dei miliardi che aveva cancellato e la promessa di essere più concreto negli incontri programmati per il mese di gennaio (…) >>.. Leggi l’articolo
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