PRIMA DEL PRIMO MAGGIO – redazione – eventi 1/5/11

Nei giorni precedenti la storica ricorrenza c’è stata grande polemica sulla proposta di tenere aperti i negozi nelle città turistiche anche per il Primo Maggio. Secco è stato ilNo dei sindacati di categoria nelle città interessate. Contro di essi è ritornato il ritornello del “sindacato vecchio e antimodernista” accusati da zelanti cronisti di aver inalberato il vessillo del “vade retro shopping!”.

Da tempo il sindacato ha negoziato flessibilità per il lavoro festivo, per la salvaguardia dei servizi essenziali. Le deroghe si sono ampliate di continuo. Gli oppositori alla deroga per il Primo maggio sono stati accomunati a quei vescovi che vogliono “riprendere” la domenica come giorno per la famiglia e per il Signore.

 

Per tali cronisti, o per quei sindacalisti ultra disponibili, lo scopo è quello del primato dell’apertura dei negozi sopra ogni altra esigenza materiale, filosofica, politica o religiosa; qualsiasi negozio che stia al centro di una città dovrebbe avere il massimo utilizzo, come si fa per gli impianti che debbono competere con la globalizzazione o quelli considerati essenziali.

Ben pochi hanno sottolineato che da tempo i sindacati non fanno resistenze contro l’apertura festiva di ristoranti e bar nei centri storici e turistici, anche perché – specie i bar – sono diventati servizi essenziali essendo scomparsi, da tempo, nelle città servizi igienici decenti, siano essi pubblici o privati.

 

Ben pochi hanno sottolineato il valore simbolico del Primo Maggio per tutti i lavoratori del mondo, per i loro diritti sindacali e politici. E’ una ricorrenza speciale che deve servire per ricordare il valore delle conquiste per coloro che le hanno conseguite ( e che si possono perdere) e per maturare idee di iniziative internazionali sempre più necessarie, come dimostrano le vicende dei nostri giorni, di fronte ai processi della globalizzazione.

Se cade questa rilevanza la festa diventa una qualunque… Ci guadagnerebbero i lavoratori e la società?

 

Anche l’inno nazionale ed il tricolore avevano perso del loro originario valore, poi un Presidente della Repubblica si rese conto del pericolo del perdere il senso “ delle proprie radici” ed ha iniziato una faticosa azione controcorrente, all’inizio destando molto scetticismo soprattutto nell’area considerata più moderna. Quel Presidente prese sul serio il rischio delle secessioni, di perdere un’unità nazionale. E ci azzeccò, dimostrò più fiuto di tanti raffinati politici pur provenendo dal mondo “ dei numeri e dei conti”.

 

Il Primo Maggio ha un gran valore per il nostro paese e per tutti i lavoratori del mondo, per tutti coloro che lavorano senza diritti, per centinaia di milioni di nuovi schiavi. E’ tempo di fare per questa straordinaria festa la stessa rivalutazione che il Presidente Azeglio Ciampi ha fatto per il tricolore e l’inno nazionale. Valorizziamo questa festa internazionale con iniziative culturali in ogni città, in ogni centro storico delle grandi città! Certo tenendo aperti i bar e ristoranti per le ragioni sopraddette.

 

Si sono sentiti i ragionamenti più strani, non sempre tutto quello che viene detto è moderno solo perché è l’ultimo prodotto della cronaca e della dialettica politica e sindacale!

Meno che meno è moderna la modifica introdotta, nel 2008, dal governo Berlusconi  che prevede che per i lavoratori del commercio il riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive sia calcolato come media in un periodo non superiore ai 14 giorni. Insomma, il proprietario del negozio, in teoria, può pagare al commesso solo l’extra domenicale cioè lo straordinario del festivo, facendo recuperare il  riposo compensativo accorciandogli di un’ora o due i turni durante la settimana.

 

Ed è stato qualcosa ben più di "una tempesta in un bicchiere d’acqua" come ha chiosato il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino considerando il Primo Maggio come una delle tante feste dell’anno.

 

Sono accadute anche cose “fuori dal tempo” come il ritornare a dichiarare sciopero in alcune grande città per consentire ai lavoratori del settore del commercio di festeggiare il Primo Maggio. Scioperi dichiarati unitariamente dalla categoria.

 

Per maggiori particolari leggi gli allegati.

 

Allegato:
Incontro positivo tra Anci_Sindacati_29-4-11.doc
Bonanni decisioni a livello di territorio.doc
Lo sciopero delle bandiere dei sindacati del commercio.doc
Porta Nuova il fortino del Non stop.doc
La festa non si vende.doc
CON QUALCHE NEGOZIO IN PIÙ È PUR SEMPRE PRIMO MAGGIO.doc

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