E’ REFERENDUM PER LA EX BERTONE – D.Longhin – sindacato & rappresentanza – 1/5/11

Sindacati nazionali ancora divisi sull’ex Bertone ma nell’Assemblea dei lavoratori, lunedì 2 maggio, che ha preceduto l’avvio del referendum le RSU ( a grande maggioranza Fiom) hanno dato indicazione di votare Sì per mantenere l’unità dei lavoratori. Il Segretario nazionale della Fiom Landini ha invece dichiarato che anche se prevaranno i Sì non firmerà gli accordi come già fatto per Pomigliano e per Mirafiori.

Le 1100 tute blu al voto quindi il 2 e 3 maggio, per decidere se accettare o no le stesse condizioni di Pomigliano e Mirafiori. Una decisione che ha diviso il sindacato anche nel giorno della festa dei lavoratori.  Il referendum sulla Bertone è stato uno dei temi centrali della Manifestazione del Primo Maggio a Torino. Uno degli argomenti che divide le tre confederazioni, da una parte la Cgil, dall’altra la Cisl e la Uil. Domani e martedì i 1.100 addetti delle Carrozzerie di Grugliasco diranno il loro "sì" o il loro "no" alle condizioni poste dalla Fiat per riprendere l’attività, fare l’investimento da 500 milioni di euro e dare il via alla produzione del modello Maserati.

Una questione toccata anche dalla segretaria di Torino della Cgil, Donata Canta, dopo le parole del sindaco, sempre dal palco di piazza San Carlo: «Lavoriamo insieme sui temi che ci uniscono e anche su quelli che ci dividono trovando un filo. L’unico filo a mio avviso si deve ricercare tra i lavoratori, attraverso la partecipazione e la rappresentanza. L’unità sindacale non si fa solo con gli appelli. E sulla ex Bertone, una questione che divide, mi sento di riprendere le parole del sindaco Chiamparino. Lunedì 2 e martedì 3 i lavoratori e le Rsu compiranno un atto di responsabilità, allo stesso modo dovrebbe fare la Fiat. Quando si parla di lavoro non si può essere autoritari, bisogna ricercare il consenso. L’azienda rinunci alle imposizioni».

 

Anche gli altri segretari sono intervenuti sul problema dell’unità e del referendum alla Bertone.

Per Gianni Cortese, numero uno della Uil regionale, "un sistema di relazioni deve essere volto a fare gli accordi, non a porre dei veti: siamo favorevoli a studiare nuovi meccanismi di rappresentanza e di partecipazione, ma per permettere di chiudere le intese. Anche di fronte a referendum, come domani quello della Bertone o quelli che si sono fatti a Pomigliano e Mirafiori, non si può non accettare l’esito delle urne. Non si può dire che per far passare un accordo è necessario avere il 60 per cento di consenso e per bocciarlo il 51 per cento.

 

Alla ex Bertone spero che prevalga la linea di responsabilità e che i lavoratori scelgano di tornare in fabbrica dopo che sono rimasti per anni fuori dal ciclo produttivo".

E Nanni Tosco, segretario della Cisl di Torino, aggiunge: "La scelta di festeggiare in maniera unitaria il Primo Maggio non è un elemento di cornice perché altrimenti non si coglierebbero, da una parte, gli elementi che profondamente ci differenziano, ma dall’altra, un’ottica comune che rimane. Pensate cosa sarebbe stato domani il voto alla ex Bertone senza un Primo Maggio unitario. Sul referendum di domani spero che il risultato possa favorire l’investimento, importante per chi è in cassa da anni e per tutto il sistema".

Diego Longhin su La Repubblica del 1-5-11

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