ILLOGICA IMPLEMENTAZIONE LOW COST – Nuova Linea To-Lione – 26/6/11

Solo se i lavori partiranno, si farà la corsa contro il tempo per centrare le altre due condizioni poste dalla commissione Ue. Comincerà, cioè, il rush finale della trattativa tra Italia e Francia in commissione intergovernativa per tentare di fare l’accordo prima del 6 luglio, data in cui è convocata la prossima riunione. L’intesa riguarda il riequilibrio del finanziamento della tratta internazionale che oggi pesa per il 63% sull’Italia e per il 37% sulla Francia. La commissione intergovernativa dovrebbe anche approvare il progetto a costi ridotti rispetto agli attuali 10-11 miliardi e la «fasizzazione» degli interventi, cioè la suddivisione delle opere in due fasi. In particolare si rinuncerebbe, nella prima fase, a realizzare la nuova linea fra Torino e Susa, mantenendo in funzione invece la linea storica. Si rinuncerebbe anche al tunnel dell’Orsiera, in modo da ottenere così il forte abbattimento dei costi richiesto anche dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Così scrive Giorgio Santilli l’esperto in infrastruttere de Il Sole 24 Ore

Nota  – Nel titolo abbiamo utilizzato il  termine implementazione, un derivato dall’inglese implementation (attuazione). Con il passare degli anni con questo termine, in ingegneria , s’intende l’applicazione pratica di una metodologia, ancje la realizzauiione di un progetto. E’ di questo si è discusso più volte nelle tante  riunioni e gruppi di lavoro dell’Osservatorio della Torino-Lione che ha prodotto ben sette Quaderni. Nei primi tre si è pervenuti alla considerazione unitaria che il Tunnel Italia-Francia non era la priorità da risolvere per la Nuova Linea Torino Lione, ma lo erano invece i Nodi Ferroviari di Chambery e di Torino. Quindi l’adeguamento della linea storica, poi eventualmente il grande buco. Tanti studi che ora vengono ridicolizzati con la low cost, indicata come una intelligente soluzione tecnica quando è una misera messain scemna per dire che non ci sono e non ci saranno investimenti pe un’opera tanto costosa quanto poco reddittiva. Lo stesso amministratore delegato di RFI Moretti fin dal 1994 ha sempre chiarito che il problema prioritario da risolvere per la saturazione delle tracce disponibili ( quindi per i flussi) non era il traforo del Frejus ( tra l’altro ammodernato con termine dei lavori poche settimane orsono) bensì il Nodo di Torino. Per il quale nè il progetto nè i soldi sono all’orizzonte.

In allegato quattro articoli

  • Bruxelles media sui costi dell’opera_26-6-11
  • Ore contate pee la To-Lione_Santilli_25-6-11
  • La settimana più calda_Mondo 26-6-11
  • Il prgetto leggero che piace a Tremonti_26-6-11

Allegato:
Bruxelles media sui costi dell’opera_26-6-11.doc
Ore contate per la To-Lione_Santilli_25-6-11.doc
La settimana più calda_Mondo.doc
Ecco il progetto leggero che piace a Tremonti.doc

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