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FONDI TAGLIATI – G.Baratta – affitti e povertà –

Per dare a poveri si toglie a altri poveri ? Nella Legge di Stabilità ci sono cose innovative per contrastare la povertà. Vedi http://www.sindacalmente.org/content/alleanza-contro-la-poverta-oltre-4-milioni-richiesto-al-governo-il-reis. Ma siamo alle solite: si tagliano altri fondi per il contrasto alla povertà. Gli inquilini in povertà sono meno di mezzo milione, non è una grande massa elettorale; quelli che hanno una casa sono una ben altra area dove cercare consenso. Nella legge di stabilità presentata dal Governo ora all’esame del parlamento sono spariti i fondi per il sostegno alla locazione delle famiglie povere. Si tratta di cento milioni di € per il 2014 e di 100 milioni per il 2015. Certamente si tratta di somme largamente insufficienti per sostenere il peso dell’affitto per le famiglie con redditi molto bassi ma si tratta comunque di una ridistribuzione del reddito a famiglie sicuramente povere. Ricordo che per accedere al contributo sono stabiliti parametri molto restrittivi, in Piemonte è necessario avere un isee che non superi € 6.241,67, aver pagato un affitto per più della metà di questa somma, avere un contratto di locazione regolarmente registrato e se si è cittadini non appartenenti alla UE avere 5 anni di residenza in regione.

Nonostante questi requisiti “stretti” l’ultimo bando concluso ha visto la partecipazione di molti cittadini, le domande valide sono state 15.233; le risorse disponibili per la regione Piemonte sono di 8.268.517 € pari a una somma media annua per richiedente di circa 500,00 €. Lo ripeto è una somma assolutamente inadeguata a sostenere il costo dell’affitto negli alloggi privati e non tiene conto delle altre spese per la casa, ma è pur sempre una redistribuzione di reddito.

Voglio ricordare che la legge 431/98 che ha istituito il fondo nazionale a sostegno dell’affitto ipotizzava somme adeguate per compensare la differenza di canone tra edilizia privata e pubblica, si pensava che gli inquilini che pur avendone diritto non riuscivano ad accedere alle case popolari, visto che non ce ne sono abbastanza, avessero un ristoro economico adeguato per pagare gli affitti nel privato, infatti nei primi anni, dopo l’entrata in vigore della legge le somme stanziate erano consistenti, sono progressivamente diminuite, sparite negli anni 2012 e 2013 poi ripristinate, ora di nuovo eliminate.

E’ sicuramente vero che i cittadini in affitto nel nostro paese sono una minoranza, ma ci sono, solo in Piemonte sono 435.000 circa. Tra queste famiglie ci sono molti anziani, sicuramente stranieri, ma anche e sempre di più, molti giovani che la casa non se la comprano perché non hanno le risorse ma anche perché l’affitto è più “flessibile” e tutti si sono dati un gran d’affare per “educarli” alla massima flessibilità possibile.

L’ultimo e recente rapporto della Caritas ha certificato che non solo sono aumentati i poveri in modo consistente ma anche che i poveri non pagano la tassa sulla casa se non in piccole percentuali, solo il 35%, per un gettito pari al 2,8% dell’entrata complessiva della tassa, significa che i proprietari poveri vivono in case di poco valore.

Sulla casa non si riesce a programmare una politica d’interventi di  lungo periodo che riescano a dare dei risultati nel tempo. Il fondo sostegno alla locazione è una “gamba” di una politica per la casa nel settore privato, le altre “gambe” sono il finanziamento del fondo per sanare la morosità incolpevole e quello per istituire le agenzie per la locazione, tutti questi interventi sono stati fatti solo l’anno scorso è necessario che vadano a regime con passaggi non semplici dalle regioni per arrivare ai comuni. Serve del tempo e una seria sperimentazione perché si vedano i risultati. Se il Governo, come ha fatto nella proposta di legge di stabilità, dopo un anno azzera i fondi crolla l’intero impianto e quindi la possibilità di una politica che dia qualche risultato.

Anche questo Governo fa scelte che puntano ai risultati elettorali. La scelta di abolire le tasse sulla prima casa è certamente più popolare che una programmata politica per l’affitto, non siamo contrari, anzi ma è indubbio che si tratta di una ridistribuzione del reddito che non guarda ai più poveri, infatti più la casa ha valore più pago di tasse e più recupero. Fortunatamente, dopo tante polemiche, è stato corretto il progetto dell’esenzione per tutti e almeno le case di lusso e i castelli, pare, pagheranno la tassa.

E’ indubbio che se anche nel nostro paese fosse finalmente introdotto un reddito minimo o di cittadinanza per tutti coloro che sono o cadono in povertà si potrebbero convogliare tutte le risorse in questo fondo, ma per ora non è così. Nella legge di stabilità sono aumentati i finanziamenti per le famiglie in povertà ma il Governo si è sempre opposto e si oppone all’istituzione di un vero reddito d’inserimento duraturo negli anni come viene chiesto da molti: associazioni, sindacato, alcuni partiti.

Come dimostrato da questi pochi dati gli inquilini in Italia esistono e molti di loro sono poveri, una politica di sostegno è decisiva e deve prevedere finanziamenti e interventi duraturi nel tempo altrimenti non serve.

Come sindacati inquilini ovviamente faremo tutto il possibile per fare in modo che il parlamento corregga la legge di stabilità rifinanziando il fondo sostegno alla locazione.

Allegati

  • La povertà nell'area metropolitana torinese_Caritas_Martinengo  La Stampa
  • Istat: 3 milioni di famiglie in ritardo su  mutui, affitti, bollette_Giovannini La Stampa

Allegato:
poverta_nellarea_metropolitana_caritas_la_stampa.pdf
tre_milioni_di_famiglie_in_affanno_la_stampa.pdf

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