FINE DEL BICAMERALISMO PERFETTO – elezione indiretta Senato – opinioni a confronto –

Riforma del Senato? Il preoccupante degrado del dibattito parlamentare non aiuta certo a capire il merito degli emendamenti e di quanto viene approvato. Sondaggi recenti registrano che la maggoranza degli intervistati ammette di non aver capito quanto avviene in Parlamento sulla riforma del Senato,  Emilia Patta in “Elezione indiretta con legittimazione popolare”(allegato), pubblicato su Il Sole, descrive il superamento del bicameralismo perfetto, le funzioni, la composizione, il nuovo metodo per l’elezione dei senatori dopo l’approvazione dei due  principali art.1 e art.2,  sui quali le divisioni sono state nette e le parole sono andate spesso “oltre le righe”.

Goffredo Bettini scrive una lettera al direttore de Il Foglio per rispondere all’interrogativo “La riforma del Senato è davvero un affronto alla democrazia?” (allegato)

GianGiacomo Migone su il Foglio del 16 e 17 settembre in “L’inutile riforma renziana del Senato” espone un parere ben diverso da quello di Goffredo Bettini.

Per approfondire aprire gli allegati.

Allegato:
come_sara_palazzo_madama_patta.pdf
e_davvero_un_affronto_alla_democrazia_bettini.doc
linutile_riforma_renziana_migone_il_fatto.doc

1 commento
  1. GIOVANNI DI NINO
    GIOVANNI DI NINO dice:

    “Elezione indiretta con legittimazione popolare” mi sembra una battuta da osteria dei primi del ‘900; lo stesso meccanismo previsto dall’insulsa legge elettorale denominata sadicamente “Italicum” che è un copia-incolla della precedente porcata denominata giustamente (da suo stesso impareggiabile ideatore fascioleghista) “Porcellum”. Ai tempi di Scelba si scatenò quasi una rivoluzione quando propose l’omonima legge elettorale che prevedeva il premio di maggioranza a chi avesse raggiunto il 50,1%, un premio non eccessivo, che avrebbe consentito di “governare” con un buon margine di sicurezza. Ora avremo, con l’Italicum, la possibilità per un partito che da solo raggiungesse il 20-25% un premio tale da coprire il vuoto esistente per arrivare al 55%. Ecco, se si inquadra la riforma del Senato contestualmente a questa infame legge elettorale, si capisce che “elezione indiretta (cioè di NOMINATI dai capi bastone dei partiti) con legittimazione popolare” è una pura e semplice presa per i glutei e non parlo della pagliacciata complessiva della riforma del Senato, che farà di questa Istituzione il rifugio dei più maleodoranti gestori della cosa pubblica regionale, con garanzia di impunità (ciò che più interessa agli attuali “padri costituenti”). Qualcuno obietta che la proposta di eliminare (eliminare, cioè cancellare) il Senato fu fatta da Berlinguer, ma tace sul fatto che la legge elettorale di riferimento sarebbe stata quella proporzionale,cioè rappresentativa della realtà politica del Paese, che è cosa ben diversa e molto più igienica dell’Italicum. Il problema, però, non è solo questo: il problema è che la “struttura” Costituzionale che viene fuori dalle riforme farlocche in itinere, avranno il solo scopo di garantire all’uomo solo al comando, il potere di vita e di morte di tutte le altre Istituzioni che oggi rendono equilibrate le funzioni Costituzionali. Cioè, dare il potere al mussolinoide di turno: oggi è un toscano, domani potrebbe essere qualcuno di casa Savoia. Giovanni Di Ninno

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