CINA: RADDOPPIANO LE PROTESTE SOCIALI – M.Masucci – China Labour Bulletin –

Manlio Masucci, su Conquiste del Lavoro, commenta i dati del China Labour Bulletin che attestano un malcontento crescente aggravato dal rallentamento dell’economia, le proteste sociali sono raddoppiate nel 2015 rispetto l’anno precedente. Ne sono state censite 2.774. A guidare la classifica delle aree più turbolente c'è il Guangdong: sono 267 le proteste registrate nella cosiddetta “fabbrica del mondo” su un totale di 886 in tutto il settore manifatturiero, che rappresentano a loro volta il 32%del totale delle agitazioni in Cina.

Masucci conclude il suo articolo mettendo in rilievo il problema degli arresti e dei processi. Il Guangdong risulta essere in testa anche in un'altra classifica speciale: quella relativa agli interventi delle forze dell'ordine e degli arresti. E' infatti proprio per sedare l'ondata di proteste che il governo cinese avrebbe deciso di aumentare la pressione sulle organizzazioni non governative e sugli attivisti impegnati nell'organizzazione dei lavoratori. I recenti arresti, avvenuti nel corso dello scorso mese di dicembre nella provincia del Guangdong, sono culminati con la formalizzazione delle accuse per quattro attivisti che dovranno ora affrontare un processo e una probabile condanna per “aver radunato gruppi di persone al fine di disturbare l'ordine sociale”. I fatti di dicembre non sono però isolati ma appaiono piuttosto come il risultato di una strategia ben precisa messa in campo da Pechino. Secondo Amnesty International, dallo scorso mese di luglio, le autorità cinesi avrebbero fermato per accertamenti 248 attivisti del lavoro e avvocati di diritti umani. Fra questi sono 23 le persone ancora detenute mentre per sei di loro le accuse sono già state formalizzate. (vedi allegato)

  • Cina, aumentano le proteste sociali M.Masucci Conquiste del Lavoro 16-1-16

 

Allegato:
cina_un_anno_di_proteste_sociali_masucci.doc

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