Certificazione e erga omnes
Dal libro della ricercatrice Chiara Cristofolini, presentato a Bologna il 19 gennaio, per iniziativa di Prendere parola e del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna, vedi link più avanti, possiamo trarre analisi e spunti per un approfondimento su temi della trasparenza e della democrazia sindacale, sottolineando che gli stessi hanno un’importanza rivelante sia per la certificazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali sia per l’unità sindacale sempre più necessaria per ridare un ruolo incisivo al sindacalismo italiano. https://sindacalmente.org/content/trasparenza-dei-sindacati/
Savino Pzzotta introducendo il dibattito Bologna ha detto ” Le oltre 300 pagine del libro “Organizzazione e trasparenza dei sindacati rappresentativi. La disciplina italiana anche alla prova del quadro comparato”, della ricercatrice Chiara Cristofolini sono suddivise in sei capitoli che mettono nel focus analitico per un verso l’ordinamento italiano che ha sviluppato una legislazione di sostegno al sindacato (esempio lo Statuto dei Lavoratori), anzitutto nei luoghi di lavoro, senza interferire con la regolazione interna alle stesse organizzazioni, al fine di salvaguardarne l’autonomia; per l’altro sottolineando che i sindacati rappresentativi sono entrati in una fase consolidata della loro strutturazione che appare sempre più, caratterizzata dall’espansione dell’ambito delle attività (e di servizi per conto dello stato come ad esempio 730 e ISEE e altro).
In questo contesto si pongono problemi giuridici nuovi rispetto al passato, e per taluni punti ancora in parte tabù per la Cisl: tra questi cito il necessario riconoscimento giuridico del sindacato condizione necessaria per dare validità erga omnes ai contratti nazionali dando una risposta al problema del salario minimo. Anche la certificazione degli iscritti e dei bilanci delle organizzazioni maggiormente rappresentative richiede un intervento di verifica terza, che parte dei sindacati mal digeriscono, ma necessaria.(…) “ In allegato il testo completo dell’introduzione di Pezzotta, l’indice e le prime pagine del libro.
Sulla trasparenza – termine omnipresente nei dibattitti – sul sito http://www.il9marzo.it in ” Al di là del sottotitolo” si legge che il Segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, dirigente stipendiato dall’Anas in distacco sindacale, ha inoltrato una circolare a tutte le strutture della Cisl, con la sola dicitura “per opportuna conoscenza” un articolo del Sole-24 ore del 25 gennaio (vedi allegato). < …Senza spiegare se di quell’articolo c’era da essere contenti o preoccupati, visto che tutte e due le interpretazioni sarebbero possibili. Il possibile motivo di preoccupazione viene spiegato dal titolo: “Sindacati e ong, la zona grigia della tracciabilità dei flussi di denaro”. Un argomento grave, anche se non ci risulta che i sindacati si siano trovati al centro di scandali clamorosi con accuse di riciclaggio (le inchieste e i processi penali su strutture e dirigenti anche molto alti della Cisl vertono su altro). Ma visto l’abbinamento con le ong, e tenuto conto che il governo in carica è impegnato in una guerra ad alcune di queste organizzazioni con un impegno meritevole di miglior causa, è possibile che articoli come questo siano un segnale di possibili interventi legislativi con intenti restrittivi, se non persecutori.
Ma a far piacere a Via Po 21 arriva il sottotitolo dell’articolo di Alessandro Galimberti: dopo aver ricordato che le associazioni non riconosciute stilano i loro bilanci in forma semplificata, si afferma che “solo la Cisl ha deciso di rendere pubblici i conti”. In pratica, un bel complimento. E si sa che al dottor Sbarra dell’Anas i complimenti fanno piacere soprattutto quando vengono da qualche ministro e dalle controparti (o dal quotidiano della controparte).
Un concetto analogo a quello del sottotitolo dell’articolo, ma più approfondito e meglio contestualizzato, si trova anche in un libro che l’associazione “Prender parola” ha presentato lo scorso 19 gennaio in collaborazione con l’università di Bologna, madre di tutte le università dove si studia il diritto. Anche quel libro (di cui trovate l’indice a questo link) sottolinea che i sindacati si stanno ponendo il problema della trasparenza verso l’esterno, e la Cisl più degli altri come afferma anche il sottotitolo del quotidiano confindustriale. Ma l’autrice evidenza anche molte altre cose, che danno motivo ad un giudizio più articolato e problematico.
Ad esempio, si sottolinea che le organizzazioni sindacali rappresentative si finanziano anche con la gestione di servizi e altre attività, comprese alcune di tipo for profit, che sfuggono alla conoscibilità attraverso il solo bilancio confederale. E che la trasparenza sui conti (sintetizziamo così il complesso pensiero dell’autrice) sembra più rivolta all’esterno che ad una verificabilità interna da parte dei singoli e delle minoranze in funzione del controllo democratico dell’esercizio del potere: su questo piano, la trasparenza è vanificata da un uso politico di strumenti eccezionali (come il commissariamento politico; e qui ci è facile fare l’esempio della Fai e poi della Fp), o dal controllo centrale sui percorsi di selezione della dirigenza, da cui deriva un’organizzazione controllata dal centro e dall’alto che non lascia spazio ad alcuna alternativa democratica che si formi in basso e in periferia.
Questioni serie, come altre affrontate nel libro, per le quali l’autrice immagina l’opportunità di un intervento legislativo ponderato ed equilibrato per garantire che i sindacati rappresentativi, in cambio delle prerogative connesse a questo status, garantiscano la democrazia al loro interno, il rispetto dei diritti fondamentali degli iscritti (a cominciare da quello di non essere espulsi in modo arbitrario, come è successo a Fausto Scandola), e la trasparenza sull’uso delle risorse.
Temi come questi, e l’ipotesi di affrontarli con un intervento legislativo, pongono sempre problemi dal punto di vista del rispetto dell’autonomia sindacale. Ma nessuno può pensare di salvarsi dall’affrontare la questione invocando il solo argomento dell’autonomia in modo unilaterale, come pretesa e non come responsabilità. Per questo Prender parola ha affrontato il tema ; e per questo Via Po 21 farebbe bene a occuparsene senza fermarsi ai sottotitoli di un articolo del Sole-24 ore. E senza compiacersi di qualcosa che non c’è, ossia una vera trasparenza democratica. Prima verso gli iscritti e poi verso l’esterno. > vedi articolo e commenti con questo link https://www.il9marzo.it/?p=9345
Come potete constatare dall’immagine il bilancio consuntivo del 2021 della Cisl Confederale, compilato su modello civilistico fiscale, è composto per i ricavi di 11 titoli e per i costi di 7, per un totale a pareggio di 23.784.513 milioni . Si legge facilmente, dopo averlo individuato all’indirizzo https://www.cisl.it/cose-la-cisl/codice-etico-e-trasparenza/ , ma serve ben poco per la trasparenza del funzionamento e dell’utilizzo delle risorse della Cisl. Proseguiremo con altri articoli seguendo gli inputs del libro di Chiara Cristofolini.
Trackbacks & Pingbacks
[…] Certificazione e erga omnes https://sindacalmente.org/content/certificazione-e-erga-omnes/ Profili-organizzativi-e-trasparenza-dei-sindacati_Alcune-pagineDownload 07/06/2023/0 Commenti/da redazione […]
[…] La trasparenza dei bilanci sindacali per essere tale deve consentire anche un controllo dei rimborsi spese (dove possono avvenire molte irregolarità e indebiti!) e delle entrate (con la distinzioni delle quote di servizio e dintorni e delle quote di iscritti con regolare delega). E’ questo uno dei principali problemi per la vita democratica delle organizzazioni sindacali, per la loro rappresentatività, come si può dedurre con questo link https://sindacalmente.org/content/certificazione-e-erga-omnes/ […]
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!