Busta paga dopo 20 anni…
Busta paga: stessa età, stesso lavoro. Come è cambiato lo stipendio in 20 anni? Milena Gabanelli e Simona Ravizza nel Dataroom del 28 maggio 2025, Corriere della Sera, sintetizzano in numeri e molti grafici la negativa dinamica dei salari e della perdita del potere d’acquisto. Un chiaro quadro riassuntivo che raramente troviamo nelle assise sindacali e nelle interviste dei segretari generali delle categorie e delle confederazioni. Buona lettura.
Così inizia l’articolo: << Quanto vale oggi la nostra busta paga rispetto a chi, alla nostra stessa età, lavorava dieci o vent’anni fa? Per rispondere a questa domanda abbiamo ricostruito l’andamento degli stipendi medi lordi per fasce d’età dal 2004 al 2024 di chi lavora in azienda.

L’abbiamo fatto tenendo conto del reale potere d’acquisto, cioè al netto dell’inflazione. Il confronto mette in luce quanto è cambiata la capacità di spesa reale: cosa ci si poteva permettere allora e cosa oggi alla medesima età.
L’obiettivo è misurare l’impatto concreto sulla nostra vita, generazione per generazione. Particolare attenzione sarà rivolta ai giovani, definiti una «risorsa strategica chiave per la competitività del Paese» (vedi rapporto Istat 2025 qui), ma da anni penalizzati da un sistema che tende a pagarli meno e a offrire meno prospettive. L’analisi si basa sui dati elaborati per Dataroom da ODM Consulting, società di consulenza HR di Gi Group Holding, specializzata in indagini retributive. Nell’articolo prendiamo in considerazione il 2004, il 2014 e il 2024. I grafici in pagina raccontano l’intera evoluzione della busta paga degli ultimi vent’anni di tutte le fasce d’età.(…) L’articolo prosegue con i seguenti capitoli:
Stipendio per fascia d’età
Partiamo dei lavoratori nella fascia 41-50 anni. Nel 2004, lo stipendio reale medio lordo è pari a 29.813 euro all’anno, con un minimo ritocco all’insù a 30.009 euro nel 2014. (…) seguono grafici
La Generazione Z
Cosa vuol dire? Che in Italia chi fa parte della Generazione Z – cioè i nati tra il 1995-97 e il 2012 – entra nel mondo del lavoro ancora più svantaggiato rispetto ai giovani che l’hanno preceduto. (…)
Il tipo di laurea
Ovviamente, lo stipendio cambia anche in base al tipo di laurea. Vediamo la retribuzione media annua lorda d’ingresso per i neolaureati al 2024. (…) . L’articolo termina con il seguente capitolo.
La fuga all’estero
In ogni caso c’è poco da essere contenti, e lo dimostrano i dati sulla fuga all’estero di chi ha tra i 18 e i 39 anni. Nel 2004 lasciano l’Italia 19.720 giovani, nel 2014 il numero è più che raddoppiato raggiungendo i 45.074 unità, e nel 2024 si tocca il record storico di 93.410 giovani che se ne vanno. (…)

La sfida per le aziende
Ma cosa vogliono i Gen Z dal posto di lavoro? Decine di indagini raccontano tutte la stessa cosa, e cioè: voglio far parte del progetto e poter dire la mia; pretendo tecnologia adeguata, flessibilità, smart working e un buon equilibrio tra vita privata e lavoro; voglio sapere cosa mi aspetta, con chiarezza sul percorso di carriera e le opportunità di crescita. Se queste condizioni mancano, i Gen Z hanno una maggiore propensione rispetto alle generazioni precedenti a cambiare lavoro. È il motivo per cui le aziende sono davanti a una nuova sfida. I baby boomer (nati tra il 1946 e il 1964) ancora in età lavorativa oggi sono circa 6,6 milioni (60-67 anni), mentre i membri della Generazione Z maggiorenni, già entrati o pronti a entrare nel mercato del lavoro, sono 7,4 milioni (18-29 anni).
Significa che se le aziende non si attrezzano, faranno i conti con un turnover mai visto prima, con gravi costi in termini di produttività, know-how e clima interno.I cambiamenti frequenti nel personale rendono più difficile costruire e mantenere un’identità aziendale coerente nel tempo. La sostituzione dei dipendenti comporta spese per il reclutamento, investimenti in formazione e tempo dedicato all’inserimento dei nuovi assunti. E quando ad abbandonare l’azienda sono i lavoratori più giovani, l’organizzazione rischia di perdere quella spinta all’innovazione e al cambiamento che caratterizza le nuove generazioni.>>.
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