2 – PARLIAMONE ANCORA – F.Pellis – potere d’acquisto pensioni –

Anche sul potere reale d'acquisto delle pensioni il dibattito elettorale non ha approfondito più di tanto su come porre rimedio. Il costituendo governo, di minoranza o delle astensioni che sia, non potrà fare altrettanto. Il potere d'acquisto delle pensioni in 15 anni è diminuito del 33% e l’importo di una pensione media, nello stesso arco di tempo,  è sceso del 5,1%. Sono dati rilevati dallo Spi-Cgil in uno studio presentato nel corso del dibattito elettorale. Nel 2013 scatteranno aumenti tariffari già deliberati nella legge di Stabilità di dicembre 2012. La perdita del potere d’acquisto peggiorerà se non si operano interventi a partire – così hanno ribadito unitariamente i sindacati nazionali dei pensionati nel  nel corso della campagna elettorale – dalla rimozione del blocco della rivalutazione per l'adeguamento al tasso dell’inflazione, introdotto con la riforma Fornero per tutte le pensioni sopra i 1.400 euro lordi.  

E’ sufficiente la richiesta della rimozione del blocco della rivalutazione? Si dimentica che il meccanismo di rivoluzione è “lineare” anche le pensioni molto alte, che l’indice utilizzato per la rivalutazione è quello della MEDIA della variazione dei prezzi al consumo, ben più basso dell’indice Istat calcolato sul “carrello della spesa”, cioè sui consumi rigidi ed incomprimibili per una famiglia, per un singolo.

Flavio Pellis, Segretario Generale dell'Associazione Ares, avanza alcune proposte contenute nell’articolo che ci ha inviato qui allegato.

Allegato:
tre_segretari_generali_per_le_pensioni.pdf
pensioni_crollo_del_potere_d_acquisto.pdf

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