Nasce Base Italia
BASE ITALIA é il nome dell’associazione che ha come obiettivo quello di creare una rete riformista e progressista.
Il presidente è Luciano Floridi, direttore del Digital ethics Lab dell’università di Oxford, dove insegna Filosofia ed etica dell’informazione. Marco Bentivogli è il coordinatore, e tutti i commenti apparsi sui media lo indicano come il primo animatore di questa nuova Associazione, come ben si evince nell’intervista a Mecarozzi per Linkiesta e come testimoniano gli articoli a “raffica” a sua firma nei giorni precedenti e successivi alla presentazione di BaseItalia, di cui ne alleghiamo alcuni..
Il comitato scientifico è composto per metà da uomini e da donne, un gruppo di economisti, accademici, giuristi ed esperti di nuove tecnologia. Il comitato scientifico è eterogeneo per formazione e pensiero politico, ma accomunato da una visione del mondo ottimista verso il futuro e la tecnologia. Dentro ci sono economisti come Carlo Cottarelli, Leonardo Becchetti (Roma Tor Vergata), Sandro Trento e Stefano Zamagni (Pontificial academy of sociale sciences, il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, giuristi come Valetina Canalini (avvocato già consulente di Paolo Gentiloni), e Lucia Valente (La Sapienza), esperti di intelligenza artificiale e nuove tecnologie come la fondatrice della Popular artifical intelligence Emanuela Girardi e Alessandra Lanza, senior partner di Prometeia, ma anche il sociologo dell’università Cattolica di Milano Mauro Magatti e uomini di chiesa come il gesuita Padre Francesco Occhetta.
Se Base è un tentativo di cura, l’origine della malattia è descritta senza ambiguità nel manifesto sul sito: “È almeno dagli anni Settanta che la classe dirigente italiana ha abdicato al suo ruolo di modernizzazione del paese. Di fronte ai grandi mutamenti imposti dalla globalizzazione e dal cambiamento tecnologico, anziché investire in formazione e innovazione il Paese ha cercato di resistere al cambiamento, finanziando a debito la sua crescita”.
L’ambizione dell’associazione in fondo non potrebbe essere più politica di così. “L’Italia deve tornare a crescere”, si legge sul manifesto pubblicato sul sito. “La crisi che il nostro paese sta attraversando non è solo economica: è anche civile, sociale e morale. La stagnazione della produttività, che le statistiche ben documentano, va di pari passo con un declino più generale del paese, che vediamo nella demografia, nel capitale umano e sociale, nella qualità delle classi dirigenti”.
Ho speso 5 anni della mia vita (5 da studente e 40 di lavoro) nel turismo. Il settore attualmente è in sofferenza, ma anche per motovo endogeni. La Disneyland del turismo di massa la disapprovo. Ampi orizzonti potrebbero schiudersi con forme di turismo soft. L’Italia, oltre alle cittàd’arte, offre notevoli posibilità all’espandersi di un settore alla portata di tantissime tasche.