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UNA SOCIALITA’ DA RISCOPRIRE – mutualismo: anima che manca in molti programmi elettorali –

A None, piccolo paese alle porte di Torino, esiste la Fondazione Orso, in nome  di un indomito operaio protagonista di tante lotte sociali. Ora propone un piccolo e straordinario progetto per None solidale e ospitale, primi passi per il lavoro e per l'accoglienza (allegato). Al recente Salone del Libro è stato presentato Per un nuovo stato sociale, scritto da Sandro Antoniazzi, Marco Carcano e Sergio Zaninelli.

Il mutualismo è stato e costituisce ancora "Mito di una solidarietà immediata, diretta, viva, e proprio per questo simbolo di un ideale che non può tramontare, in quanto rappresentativo non solo di un passato glorioso, ma anche di un orizzonte futuro, irraggiungibile nella sua pienezza, ma degno di essere perseguito".

Il mutualismo ritorna di attualità? Rientra nella modernità dei nostri giorni? Leggendo il progetto della Fondazione Orso (e tanti altri ne esistono già nel nostro paese), e il bel e efficace libro Per un nuovo stato sociale” la risposta viene da sé e sollecita una riflessione sul voto delle elezioni amministrative di domenica 5 giugno. Il dibattito è alle ultime battute per il primo turno, ma le tante parole e i tanti programmi sembrano essere privi di un’anima. Come quella di un nuovo mutualismo che per essere tale non può che esistere nel territorio, nel comune, nei quartieri, dove la prossimità non è una parola ma esperienza quotidiana. E’ così?

Il progetto della Fondazione Orso di None è articolato sui seguenti punti:

  • motivazioni e obiettivi del progetto
  • precedenza alle persone
  • chi sono i disoccupati
  • che fare? il passo e il sogno
  • una sfida o una garanzia?
  • non partiamo da zero
  • profughi e rifugiati
  • un primo passo

Profughi e rifugiati è un problema drammatico. Nel documento inviato da Mario Dellacqua e Piero Baral si legge.  La distinzione tra migranti meritevoli (buoni perchè richiedono asilo scappando dalle guerre) e migranti non meritevoli (cattivi perchè mossi “solo” dalla miseria e dalla fame o dalla siccità) è inaccettabile. “Per noi i migranti – scrive Luca Perrone – sono esseri umani punto e basta: in questo risiede il nostro umanesimo”.  Pensare di fermarli investendo in cadaveri con muri, fili spinati, cannoneggiamenti, affondamenti è una tragica illusione che sarebbe destinata a trasformare le nostre giornate in un inferno di violenza quotidiana. Più lungimirante è accettare la fatica di un'accoglienza con tutte le difficoltà, gli esperimenti e i conflitti che essa comporta per raggiungere l'obiettivo di un'integrazione fondata sull'intreccio tra umanità e legalità, tra assistenza e lavoro. Da noi avvertiamo il rischio che si scateni fra disoccupati italiani e stranieri una competizione tanto distruttiva della coesione civile quanto incapace di offrire soluzioni parziali, ma efficaci e socialmente eque. (…)

Alleghiamo il testo completo della Fondazione Orso,  unitamente all’ultimo capitolo “Mutualismo, una socialità da riscoprire” di Sandro Antoniazzi, Marco Carcano e Sergio Zaninelli.

http://www.sindacalmente.org/content/il-mutualismo-santoniazzi-un-nuovo-stato-sociale-salone-del-libro

Allegato:
none_solidale_dellacqua-baral.doc
una_socialita_da_riscoprire_antoniazzi.pdf

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