TAV:IL CALENDARIO DI VIRANO – A.Serafino – Economia e lavoro – 26/1/10

La convention dei SìTav al Lingotto, domenica 24 gennaio, è stata preceduta il giorno prima dalla grande manifestazione a Susa dei NoTAV. Venti o quarantamila a seconda della stime della questura e dei promotori. Una moltitudine popolare, pacifica, ironica, determinata. Di ciò hanno riferito i media. Di questa radicata contestazione della grande maggioranza del territorio valsusino hanno preso atto e commentato correttamente il principali interlocutori, come il Sindaco di Torino (capofila del SìTav ed il Presidente dell’Osservatorio).

Prima e dopo la convention sono avvenuti fatti allarmanti: nella valle sono stati date alle fiamme due presidi dei comitati NoTav ( a Bruzolo e Borgone) costruiti nel 2005 dopo i fatti di Venaus. Al Sindaco di Torino è stata spedita una busta con una pallottola. C’è chi punta ad alimentare una tensione che sfoci nella violenza vera e propria, in atti intimidatori di stampo mafioso, nella violenza verbale della ricerca di presunti mandanti morali nel campo politico e del movimento di contestazione. Per disinnescare questa possibile deriva il Sindaco ha detto ferme ed equilibrate parole. Tra i fatti da segnalare quello di chi notte tempo è andato sul Musinè per manomettere la grande scritta “NoTav” mutilandola del “No”. Di certo, anche se non c’è una regia unica, sono tutte provocazioni in un’unica direzione: contro chi contesta la grande opera.

 

Della convention del Lingotto abbiamo scelto di mettere in evidenza ciò che i media – a nostro avviso – non hanno fatto, il contenuto dell’intervento del Presidente dell’Osservatorio che ha impegnato il tempo del suo intervento per dettagliare il calendario degli appuntamenti, il cronoprogramma  che precede l’apertura dei cantieri ( per il primo lotto dei lavori) della nuova Linea Torino-Lione, che sarà “..non TAV, ma una moderna linea veloce mista per passeggeri e merci”. Una linea mista che apre numerosi problemi sul piano tecnologico e della onerosa manutenzione di cui poco si dice. Di fronte alla gremita Sala Gialla di Lingotto Fiera, seicento posti a sedere esauriti ed alcune decine in piedi, ha ricordato i tempi da rispettare per non perdere i fondi stanziati dalla Ue ( il 30% del totale di 2,1 miliardi relativi al primo lotto della tratta comune internazionale). A non pochi è sembrato, anche per il piglio,  che l’arch.Virano si rivolgesse in primo luogo a determinati settori del fronte del Sì che con alquanto semplicismo premono “per fare in fretta”, per un decisionismo senza riserve mentali ( così sono stati ad esempio gli interventi di Transpadana, del padronato).

Sintetizziamo gli appunti presi in diretta. Ha detto Mario Virano.

1 – E’ indispensabile procedere nel confronto sul piano del “buon senso” come finora ha cercato di fare l’Osservatorio. Siamo appena all’inizio del Progetto Preliminare. Non siamo – ha sottolineato – alla vigilia dell’apertura di cantieri, di scenari sconvolgenti del territorio evocati dal fronte più radicale del No-Tav.

2- Il progetto preliminare sarà terminato a Giugno 2010, per un tale lavoro servono cinque mesi. Pur non essendo obbligati dalla legge l’Osservatorio sottoporrà ( così è stato deciso unanimemente) tale progetto alla VIA (Valutazione Impatto Ambientale). Serviranno sei mesi, per consultare e recepire le osservazioni dagli Enti Locali, e dei soggetti presenti nel territorio, oltre alle autorità nazionali preposte. Questa consultazione si concluderà a fine 2010.

3 – Il Progetto Esecutivo ( indispensabile per indire un bando per l’assegnazione degli appalti ed apertura dei cantieri) inizierà il 1/1/2011 e richiederà un anno di tempo per la sua definizione. Sarà pronto a dicembre 2011. Ci sarà un altro anno di tempo per la Via, la consultazione. L’approvazione definitiva dovrà avvenire  entro dicembre 2012 per rispettare i tempi che consentono di usufruire dei fondi europei già deliberati.

4- Per non perdere i fondi europei i cantieri della nuova Torino-Lione dovranno essere aperti entro novembre 2013; ovvero prima della chiusura del bilancio europeo 2007-13. Altrimenti quei fondi ( circa 700 milioni di euro) saranno riassorbiti dalla Eu per altri progetti.

5- Gli stanziamenti deliberati si riferiscono ai lavori del Lotto I della tratta internazionale comune (da St. Jean de la Maurienne a Sant’Antonino; nel precedente progetto LTf-Rfi la tratta iniziava a Bruzolo). II costo di questo primo lotto è stimato in 2,1 miliardi di euro; la Ue concorre per il 30% quindi per circa 700 milioni.

4 – Il bando per l’assegnazione degli appalti dovrà essere indetto all’inizio del 2013.

 

Mario Virano riepilogando queste tappe ha più volte sollecitato i presenti a riflettere che fare “più in fretta” non è possibile. Che il basta “con le parole” è una frase rischiosissima se non chiarita.

Per quanto riguarda i sondaggi ha ripetuto ancora che gli stessi “..servono per capire e conoscere cosa c’è nel sottosuolo, soprattutto come cammina la falda acquifera, per la quale si faranno proiezioni tridimensionali..dovrebbero interessare tutti”. Ha aggiunto che in diversi casi “..si costruiscono villette e capannoni senza tener conto di ciò..”.

Infine si è rivolto al fronte del NO-Tav. Ha definito la manifestazione di Susa, bella, importante, numerosa e popolare chiedendo quale sia lo sbocco ricercato. Erano tanti – ha ripetuto – a Susa come erano molte (30.000) le firme portate a Bruxelles per fermare il progetto. Ha ricordato che in Svizzera per la costruzione del tunnel del Loescherbg sono stati fatti più referendum che a maggioranza hanno detto sì, scontando un massiccio no dei territori in cui l’intervento determinava più disagi alla popolazione. L’opera riguardava l’interesse dell’intero Cantone e la politica dei trasporti ferroviari e su gomma della Confederazione Elvetica. Si è augurato che lo sbocco della contestazione di questi anni e di questi giorni non sia un No a tutto ed a tutti, avendo occhio solamente a quanto dicono gli abitanti della valle Susa. Ha invitato a riprendere il confronto per trovare il miglior punto di equilibrio possibile.

Non ha parlato, per scelta o per mancanza di tempo, del più grande dei problemi che gravano, da sempre, sul progetto di una seconda linea per la Torino-Lione. Non solo lui, ma nessuno di coloro che sono intervenuti ( compresi i rappresentanti di Cgil, Uil, Fismic) hanno posto il problema-dei problemi che se affrontato correttamente consentirebbe di riprendere il difficile confronto con la popolazione ed i Sindaci della valle Susa. Si tratta di definire come si procederà per il confronto tra costi e benefici di quella grande opera; il progetto preliminare della seconda linea Torino-Lione con quali altri progetti preliminari alternativi sarà confrontato per una comparazione. Il fronte del SiTav si dilunga accusando i NoTav di essere “antichi”, di “aver paura del progresso”, di dire “No sempre”. Alfiere di questa campagna è certamente Sergio Chiamparino che cita a suo uso e consumo Camillo Cavour.  Non credo la maggioranza dei No si riconosca in questa fotografia perché hanno si paura, non della modernità, ma dei debiti fatti senza possibilità di rientro. Per questo nella valle c’è grande attenzione e stima per il pensiero di quegli economisti liberal che da tempo con dati alla mano spiegano che quella delineata è una spesa insensata, specie per i tempi che corrono. Questo confronto manca da sempre, e neppure l’Osservatorio ha risolto questo nodo gordiano. Nessuno al Lingotto lo ha ricordato scegliendo la facile strada di correre dietro felici immaginari per i nostri nipotini. Pensiamo possa servire ricordare ( vedi articolo collegato) le ragioni liberali del No alla Tav.

Adriano Serafino

 

 
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