Storia d’amore e covid

Adriana e Franco 59 anni di matrimonio, uniti anche nel Covid

Mario Calabresi sul suo blog in “Storia d’amore in quattro settimane” (v.allegato) racconta episodi salienti dei 59 anni del matrimonio di Adriana Roncarolo e Franco Aloia, uniti anche nel contagio da coronavirus e ancora insieme per le quattro settimane nel reparto Covid delle Molinette. Sono stati dimessi, dopo il doppio tampone negativo, Martedì 27 maggio, e sono ritornati nella RSA.

al tempo della prima RSA
Cascate Iguzù – Un luogo amato da Franco

Quando lei si è ammalata di Alzheimer (2004) , lui se n’è presso assiduamente cura vivendo in simbiosi, indivisibili per tutte le ore della giornata, anche quando Adriana è stata ricoverata nella RSA. Ad aprile, però, il virus ha contagiato entrambi. E in ospedale, separata dal marito, Adriana ha smesso di mangiare e di vivere. Fino al giorno dell’affiancamento dei due letti nello stesso reparto, della volontà di vivere che ciò ha trasmesso e …del miracolo. Da pochi giorni sono risultati negativi al doppio tampone e faranno ritorno, ancora insieme, nella RSA. Siamo stati costantemente in contatto  con SMS prima tramite le figlie, poi con il ritorno all’ossigenazione normale direttamente con Franco, che con la notizia del secondo tampone ha detto di aver ricevuta “..una immensa carica di adrenalina…un’esplosione di forza mentale e di gioia..”.

Ciao Franco, un grande abbraccio a Te e a Adriana.   La redazione di Sindacalmente e gli amici della Associazione spontanea E’ MAI  TARDI .

In allegato il racconto di Mario Calabresi

6 commenti
  1. mario dellacqua
    mario dellacqua dice:

    Sono molto contento della guarigione in corso di Franco e Adriana, una storia d’amore che riconcilia con la vita accettata in tutte le sue talvolta impervie asperità. A Calabresi forse Franco non ha raccontato l’episodio legato alla nascita della sua prima figlia. Voleva a tutti i costi raggiungere la moglie in clinica, ma doveva distribuire i volantini della Fim a Mirafiori. Confidò questa concorrenza interiore tra doveri a Adolfo Bisoglio che, pur essendo della Fiom, si incaricò di andare lui alle porte a dare i volantini al posto di Franco. L’episodio spiega l’aria che si respirava in quegli anni: la diversità non cancellava, ma anzi esaltava la stima reciproca e la moltiplicava perchè nasceva da una sperimentata fiducia reciproca, evidentemente collaudata in tanti altri simili episodi. Paolo di Tarso invitava a fare a gara nello stimarsi reciprocamente. Ora noi non abbiamo più la stoffa dei frequentatori di cancelli operai. Però una merenda come quelle che abbiamo fatto con Franco potremmo anche ripensarla. Ciao a tutti.

    Rispondi
    • Franco Aloia
      Franco Aloia dice:

      FRANCO ALOIA – 24 maggio – Grazie Mario per aver partecipato a quell’ondata di affetto e amicizia ( e preghiere )che mi hanno raggiunto alle Mollinette e mi hanno accompagnato ai due tamponi negativi. Ricordi un episodio vero successo il 24 marzo ’69. Cancelli dell’Aspera motors. Io distribuisco un volantino con i candidati alla Commissione interna della Fim e Adolfo Bisoglio un volantino analogo per la FIOM. Mi vengono a chiamare perché Adriana ha le doglie. Aspetta Silvia ,la seconda figlia. Bisoglio distribuisce i due volantini insieme, mentre io raggiungo Adriana. E’ lo spirito unitario degli anni ’60 che porterà’ alla FLM. Davvero grazie, Mario, per tutto quello che fai. Un abbraccio Franco

      Rispondi
  2. GIULIO COMETTO
    GIULIO COMETTO dice:

    UNA GRANDE E BELLISSIMA STORIA. D’AMORE..
    Ho conosciuto Franco a metà degli anni ’80, era diventato operatore sindacale nell’azienda in cui lavoravo e dove io facevo il delegato sindacale da pochi anni della fu FLM,, ormai dimenticata,. Erano gli anni della rottura sindacale innescata dal taglio della scala mobile’84 e nell’85 l’assasinio di Tarantelli.Quando la FLM venne sciolta, decisi di prendere la tessera della Fim -Cisl , sopratutto per avere conosciuto sindacalisti come Franco Aloia,, anche se la mia estrazione politica e culturale era molto diversa, mio padre era stato per molti anni un delegato sindacale della FIOM CGIL..
    Ancora adesso dopo molti anni, alcuni miei colleghi di lavoro si ricordano di Franco e di quel periodo in cui veniva a farci le assemblee sindacali in azienda, alcune anche infuocate per via dei rapporti non propriamente idilliaci con alcuni dirigenti aziendali..Erano tutti impressionati dalla sua capacità di fare capire a tutti,, con parole semplici e comprensibili temi e problemi sindacali complessi.
    Tantissimi auguri a te e a tua moglie.
    Giulio

    Rispondi
    • Franco Aloia
      Franco Aloia dice:

      FRANCO ALOIA – 24 maggio -Caro Giulio, sono persone come te che riempiono di orgoglio nel costruire il sindacato. Ho ricordi molto belli di quel periodo che porto nel cuore. Pur essendo un periodo di divisione sindacale, avevamo voglia di sindacato e discutevamo, studiavamo e agivamo per fare un sindacato migliore. Ho sempre sostenuto che le persone vanno giudicate dai comportamenti e dalla coerenza con gli ideali e i valori che si professano. Ti ho stimato e ti stimo indipendentemente dalla tessera che oggi hai ( o non hai ). Grazie per la tua amicizia. Franco

      Rispondi
  3. Claudio Debetto
    Claudio Debetto dice:

    Caro Franco, sono rimasto profondamente colpito e commosso dalla tua vicenda familiare, per certi versi simile alla mia, Auguro a te e ad Adriana ancora tanti momenti di serenità e di affetto reciproco. A te un augurio particolare di mantenere la voglia di vivere e lottare che, da quando ti conosco, è un pò la cifra della passione che porti dentro e che spargi intorno a te. Noi dalla provincia vedevamo nella Fim di Torino un punto di riferimento e da quella straordinaria esperienza un esempio di cosa volesse dire fare veramente sindacato. Non so se siamo riusciti a cambiare il mondo, ma, come recita la storia africana del colibrì, abbiamo cercato di fare la nostra parte. Un abbraccio. Claudio Debetto

    Rispondi
    • Carmelo Inì
      Carmelo Inì dice:

      Bravo Franco hai fatto prevalere la vera solidarietà fino in fondo per Adriana ed ha funzionato anche per te incidendo più di tutte le medicine nello star bene come benessere fisico e mentale. Funziona sempre quando la solidarietà è vera e sincera anche se per realizzarsi può chiedere tempo e…… Un sincero abbraccio Carmelo Inì

      Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *